Giorno decisivo per il futuro delle 80 famiglie dei lavoratori dell’Essentra che anche ieri hanno presiediato lo stabilimento nella zona industriale di Salerno, trascorrendo Pasqua e Pasquetta nell’azienda. Oggi l’ultimo incontro all’Ormel a Napoli per cercare di trovare un accordo in extremis con la proprietà intenzionata da fine gennaio a delocalizzare la produzione di filtri in altri siti del gruppo. (220414)
Da un lato l’Essentra, la multinazionale britannica che, tra le altre cose produce filtri per sigarette ed altro, fino a gennaio scorso anche nello stabilimento ex Filtrona della zona industriale di Salerno, dal’altro i sindacati e, soprattutto, gli 83 lavoratori impegnati nel sito campano, da quasi tre mesi impegnati in un braccio di ferro con la proprietà giunto oggi al momento cruciale. Dopo il presidio permanente e gli incontri infruttuosi, sia a Salerno, nella sede di Confindustria, che a Napoli, azienda e sindacati tornerà ad incontrarsi all’Ormel, il settore politiche del Lavoro della Regione Campania, per cercare di trovare, seppur in extremis soluzioni alternative ai licenziamenti che, in caso contrario, potrebbero scattare già in questa settimana. Oggi l’ultimo faccia a faccia, a due giorni dal termine dell’inter della durata di 75 giorni. Giovedì, quindi, se non dovessero registrarsi novità, potrebbero partire le lettere di licenziamento per i lavoratori salernitani. Il sindacato anche oggi, nell’incontro che dovrebbe terminare intorno alle 17, tornerà a proporre una cassa integrazione straordinaria destinata alla ricollocazione, puntando anche sulle iniziative ipotizzate dagli enti locali. Il Comune di Salerno ha parlato di fiscalità di vantaggio, la Regione Campania di percorsi formativi con l’obiettivo di attrarre nuovi investitori interessati a rilevare lo stabilimento per far ripartire la produzione, anche con una riconversione. Una delegazione di lavoratori è partita per Napoli mentre il resto ha proseguito il presidio dello stabilimento di Viale De Luca, nella zona industriale di Salerno, dove sono state festeggiate anche Pasqua e Pasquetta con uno stato d’animo diametralmente opposto a quanto accaduto nel 2013 quando i venti della crisi non avevano ancora colpito l’Essentra che, secondo i sindacati e gli stessi operai, non presenterebbe conti in rosso.