Fine settimana di disagi per quanti utilizzano gli autobus del Cstp per gli spostamenti. A due giorni dall’assemblea degli azionisti che ha deciso per la messa in liquidazione del Consorzio è corsa contro il tempo per salvare l’azienda. Cirielli chiede al Comune di Salerno di lavorare insieme per questo scopo.
Il Cstp può salvarsi o, comunque, sarebbe ancora possibile trovare soluzioni alternative alla liquidazione. Lo aveva detto giovedì scorso il presidente del consorzio Mario Santocchio che ieri sera, con una nota, è voluto tornare sul difficilissimo momento vissuto dall’azienda che garantisce il trasporto pubblico locale in diversi centri della provincia di Salerno, tra i quali il capoluogo. Per il presidente il Cstp, nonostante l’Assemblea dei soci abbia deliberato la messa in liquidazione, non è assolutamento morto. Secondo l’art.2484 del codice civile, infatti, in ogni momento sarebbe possibile revocare la revoca il provvedimento, fermo restando ovviamente il ripristino delle condizioni di equilibrio economico-finanziario. Un equilibrio che secondo Santocchio è ancora posibile, intervenendo su due fronti, riducendo i costi ed incrementando i ricavi. Proprio in questa direzione, quindi, per il presidente del consorzio occorrerebbe lavorare. Nella stessa nota Santocchio ha anche rivendicato i dati della sua gestione, durante la quale si sarebbero prodotte economie per tre milioni di euro, riducendo i costi del personale, con i dipendenti calati da 720 a 636 ed avviando le trattative con i sindacati per il contratto di solidarietà. In sostanza, quindi, lo stato di dissesto, trarrebbe origine dalle presunte inefficenze degli anni passati e nei recenti tagli delle risorse al settore del trasporto imposto dal Governo. Un aspetto, quest’ultimo, sul quale c’è uniformità di vedute anche con i sidnacati e con gli esponenti politici che si stanno interessando della questione. Sotto accusa, come sempre, l’amministrazione regionale ed in particolare l’assessore ai trasporti Vetrella, per i rimborsi chilometrici più bassi erogati alle aziende salernitane rispetto a quelle napoletane. Una situazione che, sommata all’aumento del costo del gasolio, avrebbe portato il Cstp ad operare in costante perdita. Con queste prospettive, il sindacato ha invitato tutti a lavorare insieme, puntando alla riduzione del costo del lavoro ed alla dismissione del patrimonio immobiliare. Per la Cgil si potrebbe mettere da subito sul mercato il deposito di Cava de’ Tirreni e la sede di piazza Luciani. Intanto il presidente della provincia di Salerno Cirielli ha invitato il sindaco del capoluogo De Luca a lavorare insieme per salvare il servizio di trasporto pubblico e naturalmente il personale del Cstp, mettendo da parte le polemiche. Intanto restano i disagi con buona parte degli autobus che continuano a restare nei depositi, ufficialmente per motivi di sicurezza.
che vergogna…