Prosegue lo sciopero delle bisarche, gli speciali camion a due piani destinati al trasporto delle vetture. Il clima resta teso al Porto di Salerno dopo gli scontri di ieri sera tra autotrasportatori e Polizia che ha provocato il ferimento di tre agenti. La situazione, comunque, per ora è sotto controllo. Il presidio va avanti in maniera pacifica, in attesa di novità dal nord dove sono in programma nuovi incontri tra sindacati e committenti.
Si aggrava il bilancio dello sciopero delle bisarche che a Salerno, come in altre città italiane, soprattutto del centro sud, stanno protestando, da circa un mese, denunciando costi di gestione ormai insopportabili.
Dopo i tre agenti feriti, due delle volanti ed uno della Digos, dell’altro ieri, con il conseguente fermo di due autotrasportatori, padre e figlio, questa mattina la protesta ha avuto un altro picco di tensione con l’investimento di uno dei manifestanti da parte di un collega. L’episodio è avvenuto sulla corsia Sud dell’autostrada Napoli Pompei Salerno, in prossimità delle gallerie del Seminario. La Polizia sta ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente. L’autista ferito avrebbe parcheggiato la propria autovettura sul lato della carreggiata e sarebbe stato travolto da una bisarca diretta al porto commerciale di Salerno. Le sue condizioni, per fortuna, non destano preoccupazioni. Attualmente è ricoverato al’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’aragona. In via Ligea, invece, la situazione è rimasta sotto controllo, davanti ai varchi dello scalo marittimo, controllato giorno e notte da Polizia e Carabinieri. Le associazioni degli autotrasportatori, comunque, sono intenzionate ad andare avanti con la protesta. I sindacati hanno chiesto l’intervento del Governo. La questione principale alla base di questa dura protesta sarebbe quella delle tariffe che, secondo i bisarchisti, non sarebbero più sufficienti dato che si tratta di 1,20 Euro a Km a fronte di spese vive di oltre 1,70 Euro. Sotto accusa anche il Gruppo Fiat per la decisione di esternalizzare il lavoro dei bisarchisti. “E’ una situazione sempre più drammatica come confermato anche dall’ultimo episodio di questa mattina. All’alba di oggi si è chiuso un nuovo confronto con i committenti a Milano – così Sebastiano Fiume di Trasporto Unito – Le notizie, però, non sono buone. C’è stata una timida apertura ma con tempi irreali. Si parla di due mesi per un eventuale accordo sulle tariffe. Molti autotrasportatori saranno costretti a smettere l’attività molto prima. Vogliamo un intervento del Governo. Monti è a Pechino o a Seoul ma qui non ci sono i soldi per vivere, per mangiare. Non so cosa si aspetti per intervenire”.