A sorpresa, dopo l’incontro di ieri pomeriggio con i lavoratori per presentare la bozza di piano industriale, Giuseppe Passarelli decide di rinunciare al fitto dello stabilimento e del marchio Antonio Amato di Salerno. Oggi la notifica ufficiale al Giudice Delegato. Alla base della decisione il rifiuto da parte della Fallimentare di concedere un rinvio per la firma del contratto.

Colpo di scena nella vicenda del Pastificio Amato. L’imprenditore Giuseppe Passarelli, che si era aggiudicato il fitto dell’azienda nell’ultima gara bandita dal tribunale fallimentare (per 928 mila euro annui, superando la precedente offerta di Antonino Russo dell’Ar Alimentari di Angri), ha rinunciato al contratto con una lettera inviata al giudice delegato Giorgio Jachia. In pratica Passarelli, aveva chiesto di posticipare la firma del contratto di 60/90giorni ed in cambio si sarebbe accollato le spese di ristrutturazione dell’azienda, le quote di leasing previste dal bando e gli oneri che gravano sulla Curatela. Ma la proroga della firma del contratto non è stata gradita dal giudice delegato Jachia. Prima sarebbe stata necessaria la firma, poi ogni tipo di accordo per la ristrutturazione. Di qui la decisione di Passarelli, che ha rinunciato al contratto di fitto, anche se, come dichiarato a Telecolore, è pronto a considerare l’ipotesi dell’acquisto. Per i lavoratori, che già sognavano il ritorno all’attività, una vera e propria mazzata