La proposta avanzata ieri dalla Provincia di Salerno sulla divisione in due società del Cstp, approfittando della messa in liquidazione, però, non convince i sindacati, in particolare la Cisl, secondo la quale i costi potrebbero addirittura crescere. Critiche agli amministratori locali anche dalle altre organizzazioni dei lavoratori che hanno preso parte al corteo di questa mattina.

L’idea di scindere il Cstp in due rami d’azienda, separando il trasporto urbano da quello extraurbano, proposta ieri dalla Provincia di Salerno come una possibile soluzione per salvaguardare i servizi sul territorio, non piace ai sindacati ed in particolare alla Cisl secondo la quale uno spezzatino peggiorerebbe soltanto le cose
“Non ci convince questa possibile divisione in due del Consorzio – ha detto Sergio Galdi della Cisl trasporti Salerno – Siamo preoccupati per il possibile aumento dei costi. In questo momento serve lavorare sinergicamente e creare economie di scala che, al contrario, verrebbero meno con la scissione invocata dalla Provincia”.
Preoccupazione per il futuro anche da parte degli altri sindacati presenti questa mattina al corteo assieme a diversi rappresentanti di amministrazioni comunali e del consiglio provinciale e regionale con esponenti in gran parte del centro sinistra. “Dobbiamo dire grazie agli studenti che hanno deciso di scendere in strada insieme con i lavoratori del Cstp – a parlare stavolta è Gennaro Scarano della Uil – La situazione è particolarmente delicata e non possiamo consentire di far morire un’azienda come il Cstp che, sicuramente è tra le migliori della provincia di Salerno”. Un momento di crisi che, comunque, interessa l’intero comparto. “Non è solo il Cstp ad essere in affanno – ha aggiunto Alfonso Izzo, segretario generale della Cisal di Salerno – Stiamo rischiando di restare senza trasporto pubblico in diverse zone della Campania e della provincia di Salerno. I tagli hanno creato una situazione ingovernabile”.
Unica soddisfazione per i sindacati sul numero di partecipanti, superiore rispetto alle attese della vigilia. “Onestamente non aspettavamo tante persone al corteo – questa la conclusione di Amedeo D’Alessio della Cgil Trasporti – Questi numeri devono far riflettere quanti hanno la responsabilità di risolvere la questione. Non si può pensare di mettere in liquidazione quest’azienda e, poi, sfruttare questo stato di cose per scioglierla. Noi, in ogni caso, non abbassiamo la guardia e stiamo lavorando per tutelare i lavoratori. Il 16 avremo un incontro per i contratti di solidarietà difensiva che aiuti quanti saranno interessati dagli esuberi”.