Sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e della finalità mafiosa per aver agevolato un clan camorristico attivo nel napoletano, ed in particolare nella zona di Sant’Antonio Abate le tre persone, Nicola Mendola di 48 anni Francesco Sorrentino di 50 e Gioacchino Fontanella di 57 anni, nei cui confronti nella giornata di ieri i militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere dal GIP presso il Tribunale di Salerno emessa dalla Procura della Repubblica di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento è stato eseguito presso le carcere di Salerno, Napoli Secondigliano e Spoleto dove i tre erano già detenuti. Quello dei Fontanella l’organizzazione camorristica che i tre, con la loro attività, agevolavano. Fatto che emerso a seguito della denuncia sporta da un imprenditore della zona, denuncia da cui poi ha preso avvio l’attività d’indagine condotta dal nucleo investigativo di Torre annunciata. Minacce verbali anche alle sede dell’azienda dell’imprenditore per vedersi corrispondere somme ingenti di denaro, cifre comprese tra i 50mila e i 250 mila euro. E’ quello che gli investigatori sono riusciti a ricostruire nell’ambito dell’indagini. I tre come detto si recavano anche lì dove l’imprenditore aveva la sede della propria azienda per estorcere denaro, un’azione criminosa messa in atto con il metodo mafioso come detto con l’intenzione di agevolare il clan Fontanella che detiene il controllo in quella zona. Agevolare e quindi accrescere il prestigio del sodalizio camorristico.