Giornata decisiva, domani, per i trasporti pubblici in provincia di Salerno e non solo. A Napoli incontro tra i vertici della Sita Sud e l’assessorato ai trasporti della Regione dal cui esito dipenderà il licenziamento di quasi 500 dipendenti e l’abbandono, da parte dell’azienda, della Campania a partire dal 1 febbraio. (200113 Giancarlo Frasca)
Chi non è mai salito su un autobus della Sita, ora Sita Sud, per andare, in estate, a fare un bagno refrigerante in Costiera Amalfitana o, comunque, dai centri della Divina non si è spostato verso il capoluogo per studio o lavoro. Senza dimenticare i caratteristici bus blu che quotidianamente mettono in collegamento Salerno con Napoli, indispensabili per quanti lavorano nel capoluogo regionale o frequentano una facoltà delle università partenopee. Tutto questo dal 1 febbraio potrebbe diventare soltanto un amaro ricordo e, quindi, decine di migliaia di passeggeri potrebbero ritrovarsi senza il loro mezzo di trasporto, costretti a prendere l’auto o un treno. Dal mese prossimo, infatti, la Sita Sud potrebbe abbandonare, dopo le minacce delle scorse settimane, definitivamente la Campania. Un’allarme lanciato dallo scorso 5 dicembre dai vertici dell’azienda a causa di una situazione conomica che sarebbe diventata insostenibile, sia per il mancato adeguamento dei corrispettivi che per i ritardi nel pagamento da parte delle amministrazioni provinciali. Una questione che domani sarà al centro di un incontro, più volte richiesto dalla Sita e finalmente accordato, con la speranza che non sia troppo tardi. A Napoli si confronteranno l’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella con i vertici dell’azienda per cercare di scongiurare l’irreparabile. Giovedì scorso l’amministratore delegato della Sita Sud, Giuseppe Vinella, ha ribadito i tempi ed i dettagli della rescissione dei contratti di serviozio in essere con le amministrazioni provinciali di Salerno, Avellino e Napoli, con una missiva inviata ai rispettivi assessori ai trasporti. A parte i contraccolpi per i collegamenti, i pendolari e gli studenti, il nodo principale è quello dei 463 dipendenti per i quali, se domani non dovessero giungere novità, potrebbero partire già da martedì le procedure per la mobilità. Anche in caso di risposte positive, comunque, il prezzo per i lavoratori sarebbe notevole. Alla luce della riuzione dei chilometri programmata dalla Regione Campania, infatti, si andrebbe verso settanta esuberi da gestire con gli ammortizzatori sociali.