Il clima cambia e gli effetti sono sempre più evidenti. Salerno è tra i 52 capoluoghi di provincia italiani con dati sopra la media nazionale per le cosiddette notti tropicali, ovvero nottate in cui la temperatura non scende sotto i 20°C. L’elaborazione è di Openpolis su dati Istat. Ci riferiamo ovviamente ad una temperatura media annuale. Secondo i dati Istat, durante il 2022 sono state in tutto 6.182 le segnalazioni di questo fenomeno registrate nei 109 capoluoghi di provincia italiani. La media italiana è di 58,3 notti tropicali, a Salerno sono state 77. E nel 2020 Salerno era stato il capoluogo di provincia col più alto numero di notti tropicali. Le zone del Paese che risultano colpite più a lungo durante l’anno da questo fenomeno sono le aree del meridione, in particolare la Sicilia. Il numero di notti in cui si registrano oltre 20 gradi è aumentato rispetto alla media del periodo 2006-2015. Si tratta di valori importanti che purtroppo danno concretezza alle proiezioni di breve e lungo periodo delle variazioni climatiche. Come per esempio quella calcolata dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, secondo la quale le aree dell’Europa meridionale potranno vivere estati sempre più calde, condizioni di siccità più frequenti e un maggiore pericolo di incendi. Vista la rapidità con cui si evolve la situazione, il monitoraggio di questi effetti climatici estremi è di cruciale importanza per effettuare una corretta pianificazione degli interventi di adattamento. Ultimamente, il pianeta Terra ha visto il giorno più caldo mai registrato nella sua storia recente. Secondo le rilevazioni di Copernicus, il programma europeo che si occupa di rilevazioni satellitari, la media della temperatura globale si è assestata a 17,16 gradi durante la giornata del 22 luglio. Visti gli andamenti, ci si aspetta quindi che nei prossimi mesi e anni ci possano essere temperature ancora maggiori rispetto ai picchi registrati in questi giorni. Questi incrementi anomali della temperatura dipendono, oltre che dagli sviluppi della fase del Niño (quando si registrano i valori più caldi nel Pacifico Equatoriale), dalle emissioni di gas a effetto serra di natura antropica, la cui riduzione è considerata sempre più urgente dalla comunità scientifica.

Di Franco Esposito

Giornalista professionista, lavora a Telecolore dal 1984. Padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza col massimo dei voti. E' corrispondente del Corriere dello Sport e di Repubblica. Radiocronista e opinionista di Radio Bussola 24. Professore a contratto nel Master in Comunicazione dello Sport presso UniCusano. Cultore della Materia presso UniSa.