Prosegue lo stato di agitazione dei sindacati all’ospedale di Salerno, dopo il fallimento del tavolo di conciliazione. Stamani un componente della Rsu ha anche deciso di passarre ai fatti, salendo sul tetto della palazzina degli uffici. Una protesta poi rientrata poco dopo le 11 e 30. Le richieste sono sempre le stesse, lo sblocco del turn over, cioé nuove assunzioni, la nomina di un direttore generale e la richiesta di maggiore tarsparenza su stipendi e straordinari. Sotto accusa la gestione dei vertici ospedalieri. (060513 Giancarlo Frasca)
Attimi di tensione questa mattina all’ospedale di Salerno. Intorno alle 10 un componente della Rsu aziendale, Giuseppe Cicalese, ha deciso di mettere in atto una clamorosa protesta, salendo sul terrazzo di copertura della direzione sanitaria, in attesa dell’incontro previsto a mezzogiorno in via San Leonardo, programmato dopo il fallimento del tavolo di conciliazione tra sindacati e azienda venerdì scorso.
Ad inasprire gli animi, l’annosa questione della gestione degli straordinari che, secondo l’Rsu, privilegerebbe soltanto una parte dei lavoratori. Circa 13 milioni di euro all’anno che, sempre secondo i sindacati, significherebbero 190 posti di lavoro in meno. Cicalese è stato poi raggiunto sul tetto della palazzina degli uffici da altri componenti della Rsu, impegnati a far rientrare la protesta nei canali ordinari. Una situazione che si è sbloccata dopo una breve trattativa che ha portato Cicalese ed i suoi colleghi ad esporre la questione.
Dopo l’intervista, la decisione di scendere dal tetto e proseguire l’agitazione al piano inferiore dopo un tentativo di parlare con qualche dirigente. L’intento della Rsu è quello di confermare lo stato di agitazione, confermando le criticità espresse nei giorni scorsi, come la necessità di sbloccare le assunzioni anche per i medici e tornando ad invitare la Regione Campania a nominare un direttore generale effettivo. Per i sindacati questo stato di incertezza impedirebbe l’attuazione del piano aziendale, con ripercussioni sui livelli assistenziali.