Salerno ed il nord Europa sono, da ieri, più vicini. Sono partiti, infatti, i nuovi collegamenti settimanali dal porto commerciale del capoluogo verso l’Inghilterra e gli altri porti dei paesi del Nord. Ogni lunedì, infatti, farà scalo a Salerno il servizio congiunto della Hamburg Sud e della SeaGo Line (Gruppo Maersk) in seguito all’accordo operativo raggiunto con Salerno Container Terminal, struttura portuale del Gruppo Gallozzi. Ieri il primo attracco per la nave full container “Derby D”. Un gigante di 260 metri di lunghezza per 32 di larghezza ed una stazza lorda di 40.030 tonnellate, in grado di trasportare 4.500 containers.
La Hamburg Sud e la SeaGo Line hanno scelto, infatti, il porto di Salerno come scalo settimanale del servizio in provenienza dal Mediterraneo Orientale e diretto in Inghilterra e Nord Europa. La rotta sarà coperta sempre da navi di ultima generazione da 4.500 teus di portata e circa 260 metri di lunghezza. Portacontainer che, oltre alla tappa salernitana seguono una rotta da Felixstowe verso Rotterdam, Bremerhaven, Antwerp, Haifa in Israele, Limassol, Alessandria, Ashdod, con ritorno a Felixstowe dopo l’attracco italiano. “Il porto di Salerno si conferma la porta di accesso ai mercati internazionali più importante per il sistema economico e produttivo provinciale – spiega il presidente di Salerno Container Terminal, Agostino Gallozzi – La comunità portuale salernitana è viva e dinamica e sta fronteggiando la crisi con impegno, esperienza e ricorso ad investimenti. E’ un buon segnale non solo per la nostra provincia, ma per l’intero Mezzogiorno”. Salerno sarà, quindi, l’unica tappa italiana di questi collegamenti, diventando strategica sull’asse tra i paesi del mediterraneo orientale, Israele e Turchia in particolare, e quelli del nord europa come Olanda ed Inghilterra, aprendo nuove prospettive anche alle merci ed alle aziende campane e non solo. “Salerno Container Terminal ritiene strategica l’implementazione dei collegamenti con l’Inghilterra e ed il Nord Europa – prosegue Gallozzi – Paesi che si confermano mercati di riferimento per l’export soprattutto del settore agroalimentare, ma non solo, nostrano. Naturalmente le opere di miglioramento e di consolidamento infrastrutturale del porto restano sostanziali per conservare la capacità competitiva dimostrata negli anni ed anche in questo periodo di grave crisi economica internazionale”. Proprio in questa ottica diventano decisivi gli interventi programmati nello scalo salernitano, alcuni già avviati per consentire l’attracco di navi di dimensioni maggiori oltre che aumentare la capacità del porto. “Va dato atto all’Autorità Portuale di avere fatto un ottimo lavoro – dice il presidente della Sct – E’ il momento di accelerare, per quanto possibile, e di giungere presto alla conclusione dei progetti già appaltati o in corso di appalto. Va, altresì, sottolineato come Hamburg Sud e SeaGo Line abbiano inteso investire e consolidare la propria presenza nel Sud-Italia, scegliendo Salerno come importante snodo logistico anche sulla base delle esperienze precedentemente maturate. E’ il segnale della fiducia che queste compagnie protagoniste dello shipping mondiale ripongono nella nostra organizzazione, che è chiamata a profondere il massimo sforzo per ripagarla”. In un momento di grave crisi economica e finanziaria con diversi settori in difficoltà, quindi, il porto commerciale conferma, invece, di andare in controtendenza anche e soprattutto nel trasporto passeggeri. Oltre ai container, infatti, Salerno è sempre più centrale per le così dette autostrade del mare e le navi da crociera. “Le potenzialità che possono esprimere ancora il comparto mercantile e quello commerciale sono estremamente importanti per la crescita della nostra comunità – questa la conclusione di Gallozzi – Nessuna opportunità deve essere inesplorata o penalizzata. L’equilibrio virtuoso tra le due vocazioni resta il punto di riferimento per convogliare energie vitali nel nostro sistema economico e produttivo ed è in questa direzione che continueremo a conferire il nostro fattivo contributo”.