Il mondo dell’edilizia si ferma per chiedere tempi certi alla giustizia per la definizione del ricorso, davanti al Consiglio di Stato, sul Crescent, l’edificio semicircolare progettato da Bofill per l’area di piazza della Libertà a Salerno. Saranno oltre un centinaio gli operai edili che domani mattina incroceranno le braccia, riunendosi alle 9 e 30 nella zona del cantiere del capoluogo dell’opera parzialmente bloccato dalla sospensione decisa dal Consiglio di Stato in attesa di entrare nel merito del ricorso di Italia Nostra. Alla manifestazione organizzata dalle tre organizzazioni sindacali di categoria hanno aderito gli operai delle imprese che lavorano in appalti pubblici e privati a partire dalle due ditte che stavano realizzando il Crescent, ovvero il gruppo Rcm della famiglia Rainone e la Ritonnaro Costruzioni. Si fermeranno, dunque, gli operai impegnati nel lavori di copertura del trincerone ferroviario a Cava dei Tirreni, della strada aversana ad Eboli, dello svincolo sulla tangenziale a Salerno, del consolidamento della banchina nel porto commerciale e del molo Manfredi a Salerno e quelli dell’area di riqualificazione dell’ ex Mcm a Fratte. Secondo la Feneal Uil a rischio non ci sarebbe la vicenda Crescent ma l’intero programma di opere in corso di realizzazione o i tanti cantieri bloccati. “Chiediamo che non si aspettino tempi biblici come è accaduto per lo svincolo di Fratte– spiega Luigi Ciancio, segretario regionale della Feneal Uil della Campania – Questo comparto rappresenta il 25% del Pil e va sostenuto e non ostacolato”. Alla protesta hanno aderito anche gli operai della Esa Costruzioni, la ditta che sta realizzando Piazza della Libertà. e del gruppo Marinelli. (100612)