Una parte della raccolta differenziata a rischio nel salernitano ed in particolare nel capoluogo per lo stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio di bacino Salerno 2. Questa mattina assemblea nella sede operativa di Scavata Case Rosse per il mancato pagamento dello stipendio di agosto e per le incertezze sul futuro. Il commissario liquidatore Corona ribadisce la necessità di un riordino delle competenze a livello regionale, sollecitando i comuni a saldare i propri debiti che ammontano ad oltre 15 milioni di euro.

Con la Spending Review del Governo che assegna le competenze su ciclo rifiuti ai Comuni e la legge regionale che, invece, demanda il tutto ai Consorzi, la situazione del settore resta confusa con poche certezze per il futuro. In mezzo i problemi economici dei vari consorzi di bacino, alle prese con i crediti vantati nei confronti delle amministrazioni locali che riaschiano di paralizzare il servizio. Questa mattina assemblea dei 385 lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2, in stato di agitazione per il mancato pagamento della mensilità di agosto e per chiedere chiarezza sul loro destino. A rischio parte della raccolta differenziata in particolare nel capoluogo. Il Consorzio provvede allo svuotamento delle campane del vetro dal centro fino a Torrione, alla gestione del sito di Ostaglio, alle due isole ecologiche ed al servizio ritiro rifiuti ingombranti compreso il relativo numero verde. 49 dipendenti, inoltre, sono forniti quotidianamente a Salerno Pulita, la società comunale che si occupa della raccolta, su un totale di poco meno di 300.
Sotto accusa le amministrazioni comunali che, alla luce dell’incertezza legislativa, sono debitrici di oltre 15 milioni di euro. tra queste anche il Comune di Salerno verso il quale il Consorzio vanta un credito di 6 milioni e 300 mila euro. Martedì prossimo le parti dovrebbero confrontarsi in Prefettura.