Tragedia in serata nella zona orientale di Salerno, al confine tra Mariconda e Mercatello. Un ragazzo entrato nell’area del vecchio stabilimento Antonio Amato di Via Picenza, è rimasto folgorato vicino ad un cavo dell’alta tensione. Il vecchio pastificio è da tempo inattivo, da quando la produzione fu spostata in via Tiberio Claudio Felice nella zona industriale, oltre che abbandonato da mesi dopo l’interruzione dei lavori per la riqualificazione avviata dall’Amato Re e non concretizzatasi a causa del crack dell’azienda salernitana.
Le prime ipotesi si sono concentrate su un possibile furto di rame, forse sulla vicina linea ferroviaria o della metropolitana leggera di Salerno che passa proprio al fianco del vecchio opificio industriale o nello stesso pastificio. Il ventiseienne, Gerolamo Adiletta residente a Mariconda, nella zona orientale di Salerno, a pochi passi dal luogo della tragedia, è stato trovato senza vita vicino alla cabina elettrica dello stabilimento industriale, particolare che rafforzerebbe la seconda ipotesi. Sul posto i Vigili del Fuoco ed i Carabinieri della stazione di Mercatello, oltre che un’ambulanza dell’Humanitas. E’ stato necessario dapprima entrare nella cabina dell’alta tensione, con quattro squadre dell’Enel impegnate per staccare l’energia elettrica, prima di poter intervenire sul corpo rimasto attaccato ai cavi elettrici. Ad occuparsene il medico legale Zotti. Il corpo è stato portato via dai Servizi Cimiteriali del Comune di Salerno soltanto intorno a mezzanotte dopo l’ok da parte del magistrato Elena Cosentino. (040712 – ultimo aggiornamento 050712 ore 0.40)