Consiglio comunale infuocato, questa mattina a Salerno in particolare sulla metropolitana. L’argomento, seppur non previsto inizialmente dall’ordine del giorno è stato affrontato su proposta delle opposizioni, con l’inserimento di una mozione, poi approvata a larga maggioranza, che chiede alla Regione Campania di ripristinare la delibera del febbraio 2010 che inseriva l’infrastruttura nella rete regionale, con oneri a carico di palazzo Santa Lucia, prorogando inoltre il servizio nell’ambito dell’attuale contratto di servizio con Trenitalia. (310314)

“Il tempo dei ricatti è finito. Stiamo subendo una pugnalata politica, non io ma tutti i cittadini di Salerno e della provincia”. Recependo le raccomandazioni giunte dai banchi dell’opposizione, da Antonio Cammarota, di inserire nell’ordine del giorno del consiglio comunale un punto dedicato alla metropolitana di Salerno, il sindaco De Luca è tornato ad attaccare la Regione Campania, ed in particolare l’assessore ai trasporti Vetrella, accusato di essersi presentato nei mesi scorsi al ministero per “mendicare” fondi aggiuntivi nonostante i 550 milioni di euro di trasferimenti statali per il trasporto pubblico locale. Di questi, ha ricordato De Luca ben 150 sono destinati ai trasporti su ferro. Cifre che, quindi, dovrebbero consentire, ha ribadito il primo cittadino, con una semplice razionalizzazione, la copertura dei costi anche della metropolitana salernitana. Due i punti per i quali De Luca ha proposto un voto unanime. Il primo per chiedere alla Regione di inviare una comunicazione a Trenitalia per proseguire le corse della metro nell’ambito dell’attuale contratto di servizio ed il secondo per sollecitare un impegno a ripristinare la delibera del febbraio 2010, cancellata a marzo dello stesso anno dalla Giunta Caldoro, che includeva l’infrastruttura nella rete metropolitana regionale con gli oneri a carico di Palazzo Santa Lucia. Il sindaco ha invece definito irricevibile la contro proposta di Celano di coinvolgere in questa raccomandazione anche il Ministero, ritenendo la questione contraria alle norme vigenti in base all’accordo di programma.
Alla fine la mozione letta dal consigliere Caramanno è stata approvata con 27 voti a favore, compresi Ferrara, Ferrazzano, Stasi, Camnmarota e Memoli delle opposizioni e 4 contrari di Adinolfi, Celano, Zitarosa e Viviano.