Nulla di fatto dall’ennesimo confronto tra sindacati e proprietà per la vertenza Coin. Il punto vendita di Salerno è ormai già chiuso e per i lavoratori non sembrano esserci speranze, almeno per 9 di loro. Solo in 4, infatti, resteranno in forza all’azienda che li trasferirà altrove. la Cgil minaccia azioni legali. (200115)
Una procedura illegittima. Almeno secondo i sindacati che, anche nell’ultimo tavolo di confronto in Prefettura, hanno ribadito il loro punto di vista alla Coin, dopo la decisione dell’azienda di chiudere il punto vendita sul corso vittorio emanuele di Salerno e mandare a casa buona parte dei 13 lavoratori. Il faccia a faccia tra le organizzazioni di categoria, la proprietà ed i vertici della Prefettura, infatti, si è concluco con un nulla di fatto con la conferma che Coin non tornerà sui propri passi, anzi. Il punto vendita, del resto, è ormai chiuso, in anticipo rispetto a quanto annunciato inizialmente, cioé fine mese. Dal 1 febbraio, quindi, i lavoratori saranno, alla luce del termine del fitto del ramo d’azienda, retrocessi, come si dice tecnicamente, insieme con i locali. Il procedimento, come confermato in Prefettura, si applicherà ai 9 dipendenti in forza all’atto della sottoscrizione dell’accordo. Gli altri 4, invece, assunti dopo dalla Coin, resteranno in forza all’azienda che dovrebbe reimpiegarli in altre strutture sul territorio nazionale, teoricamente ovunque da Trieste a Pordenone a Messina. Il sindacato, comunque, è intenzionato a dare battaglia, anche legale, soprattutto alla luce di quanto appreso, dalla stessa proprietà in prefettura, con la ricostruzione dei vari passaggi che hanno portato all’apertura del punto vendita.