Consiglio provinciale infuocato, questa mattina a Salerno, per discutere della crisi del trasporto pubblico locale. Il presidente Cirielli abbandona, sbattendo la porta, definendolo una buffonata. Dure accuse ai comuni che non hanno ancora saldato il debito nei confronti del Cstp.
Il botta e risposta fuori programma, tra il presidente della Provincia di Salerno, Cirielli, che ha abbandonato i lavori del consiglio monotematico dedicato alla crisi del trasporto pubblico locale, ed un lavoratore del Cstp che, invece, lo invitava a restare, la dice lunga sull’aria che si respira attorno alla vertenza del Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici.
Una vicenda divenuta ormai da tempo terreno di scontro politico a tutto campo. Centro sinistra contro centro destra.
A rendere nuovamente infuocato il clima ci ha pensato il ricorso al Tar del Comune di Salerno contro la decisione dell’azienda della mobilità di tagliare i così detti servizi aggiuntivi, eliminando nel capoluogo cinque linee, dalla 41 alla 45, ed i collegamenti nei giorni festivi e, soprattutto la sospensiva del provvedimento, accordata fino al prossimo 7 giugno, quando ci sarà l’udienza per ascoltare i vertici del Cstp. Una sospensiva giunta al Comune di Salerno sabato mattina ed al Consorzio stamani. Una battaglia legale che ha avuto i ruoi riflessi anche a Palazzo Sant’Agostino dove Cirielli ha abbandonato i lavori del consiglio provinciale, contestando il centrosinistra, nelle cui fila ci sarebbero diversi sindaci di comuni morosi nei confronti dell’azienda della mobilità.