Riforma dei porti. A giorni il ministro potrebbe presentare il piano del Governo. La Regione Campania, invece, è pronta ad istituire un tavolo tecnico per mettere a punto una controproposta che tenga conto delle esigenze di Napoli e Salerno, cercando di garantire le autonomie. Lupi, però, sembrerebbe intenzionato a ridurre le autorità a 14.
Il presidente di quella salernitana, Annunziata, a questo punto, avanza l’idea di una sola entità nazionale, oppure un coordinamento che metta insieme porti, aeroporti ed altre infrastrutture logistich, contestando le vecchie classificazioni e rispolverando il progetto di un nuovo porto campano, nella piana del Sele. (120514)
Ad una settimana esatta dall’incontro napoletano, tra il presidente della Giunta regionale con il presidente degli industriali di Salerno e con gli operatori del porto commerciale, si attendono le mosse ufficiali di Palazzo Santa Lucia che aveva annunciato, al massimo entro 15 giorni, una delibera per istituire un tavolo tecnico per mettere insieme tutti i soggetti interessati ad una riforma del sistema portuale campano. Questo per mettere a punto una controproposta da inoltrare al Governo, cercando di evitare la soppressione delle due autorità andando, invece, verso un semplice coordinamento o, comunque, una governance unica semmai anche con Civitavecchia. Il tempo, però, stringe, anche perché Lupi, ad aprile aveva detto di voler presentare il piano di riforma dei porti al massimo entro metà maggio. In ballo ci sono miliardi di finanziamenti europei, migliaia di posti di lavoro, diretti e nell’indotto, 1.600 soltanto a Salerno ed il futuro stesso degli scali.
La confusione, per ora, regna sovrana. In attesa di conoscere realmente il progetto Lupi, si conoscono le proposte del Pd, che punta al massimo a 14 autority, ad un’autonomia finanziaria ed a nuove competenze.
Da Salerno si guarda con apprensione alle decisioni romane, più che napoletane, visto che la Regione non ha competenze specifiche in materia.
Ed allora il presidente dell’autorità portuale di Salerno, dagli studi di telecolore, ha lanciato una proposta provocatoria, quella di pensare in ottica nazionale, semmai con una sola entità che possa gestire tutti gli scali italiani.
Ma Annunziata è andato anche oltre, parlando di un coordinamento che possa mettere insieme porti, aeroporti, interporti, insomma tutte le infrastrutture presenti sul territorio contestando, inoltre, le basi delle varie proposte portate avanti dal Governo, che penalizzerebbero Salerno che, per le vecchie classifiche di una quindicina di anni fa era 18° mentre ora è tra i primi sei d’Italia
Nell’ottica di un distretto del Tirreno, come più volte detto da Caldoro, poi, Annunziata ha ricordato come Civitavecchia sia sei volte più piccolo, rispetto a Salerno per movimentazione di container mentre è forte nelle crociere, vista la vicinanza di Roma rilanciando, a questo punto, il vecchio progetto di un nuovo porto campano lasciando a Salerno e Napoli le crociere e concentrando le attività commerciali in un nuovo scalo della Piana del Sele nell’ottica, in questo caso positiva, di una sola entità regionale.