Dopo le dimissioni del ministro Lupi si rincorrono le voci su un rimpasto di Governo e su possibili candidati alternativi a Vincenzo De Luca in Campania. Il premier Renzi, però, in una intervista a Repubblica smentisce le dimissioni dei sottosegretari indagati e difende la candidatura dell’ex sindaco di Salerno seppur scartando l’ipotesi di una modifica della Legge Severino. (220315)
Da un lato le voci su un possibile ritorno di fiamma per il ministro della Giustizia Orlando, come possibile candidato alternativo per il centrosinistra, in cambio semmai di un posto da ministro per Quagliariello dell’Ncd, al posto dell’ormai ex Lupi, dall’altro l’intervista rilasciata da Renzi a Repubblica nella quale il Premier ha di fatto confermato la fiducia a Vincenzo De Luca. Sebbene le Primarie siano ormai trascorse da oltre 20 giorni, le discussioni all’interno del Partito Democratico sono ben lontane dall’esaurirsi. Ed allora mentre l’election day slitta ancora, ieri si sono rincorse le indiscrezioni su giochi tutt’ora in corso a Roma per convincere Orlando a candidarsi governatore in Campania al posto di De Luca. Al tempo stesso, però, il segretario nazionale, nonché presidente del Consiglio, dalle colonne dell’edizione domenicale di Repubblica, bocciava le possibili dimissioni dei quattro sottosegretari indagati, dopo quelle di Lupi, difendendo anche la posizione dell’ex sindaco di Salerno. Rispondendo ad una precisa domanda di De Marchis, infatti, non ha avuto incertezze.
Renzi, però, sempre sollecitato dal giornalista sul perché, a questo punto, non si cambi la Legge Severino, ha anche aggiunto che non è in programma una modifica.
Parole che sebbene possano sembrare chiare lasciano spazio a diverse interpretazioni. Del resto già in passato Renzi aveva chiaramente detto a Letta o Bersani di stare sereni e si sa come è andata a finire. Il discorso, quindi, sembrerebbe tutt’altro che concluso con una telenovela destinata a regalare altre puntate agli elettori campani.