Processo linea d’ombra: da oggi parola agli avvocati, per le arringhe finali per l’inchiesta che ipotizza collusioni politico-camorriste a Pagani, prima della sentenza di primo grado prevista a marzo. Al vertice del sistema processuale ricostruito dall’accusa restano l’ex sindaco di Pagani Alberico Gambino e i fratelli Michele e Antonio Petrosino D’Auria, ritenuti l’asse dello scambio elettorale illecito.
Dopo le due udienze dedicate alle richieste del Pm Montemurro, nell’aula bunker del Tribunale di Nocera Inferiore, oggi la reploca dei difensori. Primo intervento per l’avv. Bove, rappresentante Gabriele Panico, ammessa come parte civile nei soli confronti di Giovanni Barone, ex direttore del centro commerciale Pegaso. Poi toccherà ai legali degli imputati dei quali il PM ha chiesto l’assoluzione.
La requisitoria aveva chiuso nei giorni scorsi il lavoro dell’accusa con richieste di pena a nove anni di carcere per l’ex sindaco Alberico Gambino e i fratelli Antonio e Michele Petrosino D’Auria, con l’amministrazione da una parte, rappresentata dal politico paganese, e dall’altra il clan Fezza D’Auria, guidato dai due pregiudicati. Le altre pene, gradualmente minori, erano state a sei anni e sei mesi di carcere per l’ex presidente della società partecipata Multiservice Giovanni Pandolfi Elettrico e per l’ex consigliere comunale e consulente del lavoro Giuseppe Santilli, cinque anni di reclusione rispettivamente per l’architetto e tecnico comunale Giovanni De Palma, per Antonio Fisichella e per il titolare della Torretta Cave, Francesco Marrazzo, con l’assoluzione per l’ex direttore della galleria commerciale Giovanni Barone, per l’ex assessore Massimo Quaratino e infine per il presidente della Paganese Raffaele Trapani.
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