De Luca in aula, questa mattina a Salerno, per il Processo Crescent. Il Governatore ha smontato, punto per punto, le contestazioni fatte dall’accusa, negando ogni collusione tra pubblico e privato o altri abusi. (200718 Giancarlo Frasca)
Spazio alle difese nel processo Crescent, in corso al tribunale di Salerno, su presunte irregolarità nell’iter che ha dato il via all’intervenmto edilziio nell’area di Via Alvarez del capoluogo. Per la prima volta in aula il presidente della giunta regionale della CAMPANIA, Vincenzo De Luca, per rilasciare dichiarazioni spotanee. All’ex sindaco di Salerno, coinvolto con altri tecnici ed imprenditori, l’accusa contesta il reato di abuso d’ufficio. Un processo ormai alle battute finali e che potrebbe avere un verdetto per settembre. Da qui lattesa per l’udienza nel corso della quale il Governatore, che poi ha evitato di parlare con la stampa, ha detto la sua sulle varie contestazioni, rivendicando, tra l’altro, il lavoro fatto con la sua amministrazione comunale per la riqualificazione della città e le ripercussioni per l’economia e l’occupazione. Un’analisi puntiale, quella dell’ex primo cittadino che ricordando sentenze, pronunciamenti, episodi, come la sua assenza in una giunta nella quale vennero prese decisioni sul crescent, e leggi, ha spiegato e motivato tutto l’iter, ritenendo che si sia forzata la realtà creando dei veri e propri paradossi senza alcun fondamento. Questo, tra l’altro, ha aggiunto, ha portato alla riduzione dell’altezza dell’edificio del crescent e all’eliminazione della parte pubblica dell’intervento, cioé le due torri di testa, destinate tra le altre cose anche alla Capitaneria di Porto. Per De Luca non ci sarebbe stato un accordo collusivo tra pubblico e privato con il Consiglio di Stato che avrebbe, di fatto, deciso l’aggiudica al posto del Comune, dirimendo la questione dei ricorsi e controricorsi di Cogefer e Rainone. Nessun vantaggio improprio, poi sempre per il Governatore, ci sarebbe stato per i costruttori se è vero che nel 2016 la Cassazione ha condannato il Comune di Salerno a restituire 6 milioni di euro per oneri non dovuti da parte sempre dei Rainone. De Luca ha liquidato anche la vicenda della sponsorizzazione, da parte dei costruttori di una trasferta dei sostenitori della Salernitana, l’anno seguente all’aggiudica, ironizzando sulle accuse e ipotizzando, al massimo, un fantasioso reato di tifoseria. De Luca ha chiuso le sue dichiarazioni facendo riferimento alle scuole Barra e ricordando che, prima dell’intervento di riqualificazione, gli studenti erano costretti quotidianamente a conviveder con il degrado dell’area di Via Alvarez, le così dette Chiancarelle