Al via oggi i saldi estivi anche in Campania. “E’ di oggi il dato Istat che a maggio le vendite nel settore dell’abbigliamento sono scese dello 0,6% rispetto a maggio 2023, mentre le calzature sono diminuite dello 0,8%. Se però facciamo il confronto con maggio 2022, allora in due anni le vendite dell’abbigliamento sono scese del 4,2%, quelle delle calzature sono precipitate del 9,4%“, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per Abbigliamento e Calzature nel loro insieme lo sconto sarà del 19,8%, come nel luglio dello scorso anno, anche se in rialzo di 0,5 punti rispetto a gennaio 2024 quando era 19,3%. Il solo Abbigliamento (Indumenti + Accessori) registrerà un abbassamento medio dei prezzi del 20,1%. Il record della convenienza spetterà agli Indumenti, con una riduzione del 21,7% mentre la diminuzione minore di prezzo, come sempre, è per gli Accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini dell’8,9%, superiore però alle ultime 3 rilevazioni. Le Calzature segneranno un ribasso del 18,3%, meno del 18,6% di quest’inverno e più del 17,3% della scorsa estate.
Ecco i consigli per non farsi “bidonare”:
1) Prodotti difettosi: non valgono più i 2 mesi. Conservate sempre lo scontrino (anche se non è obbligatorio averlo per esercitare la garanzia, basta la prova dell’acquisto). Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Dal 1° gennaio 2022, grazie all’entrata in vigore del D. Lgs. 170/2021, in attuazione della Direttiva UE 2019/771, non è più necessario denunciare il difetto al venditore entro 2 mesi dalla sua scoperta, anche se prima lo fate meglio è.
2) Diffidate degli sconti esagerati. Dallo scorso anno è entrato in vigore il decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, che attua la direttiva Ue 2019/2161, la cosiddetta direttiva Omnibus, che rafforza le tutele dei consumatori sugli sconti farlocchi. Per questo è bene continuare a diffidare degli sconti superiori al 50% che spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati.
La novità introdotta dalla direttiva Omnibus, è che il venditore è tenuto a indicare anche il “prezzo precedente”, ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti i saldi.
3) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati.
4) Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani.
5) Negozi e vetrine. Controllate il prezzo e non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il prezzo precedente, la percentuale dello sconto e il prezzo nuovo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile.
6) Pagamenti con Pos. Tutti i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, per qualsiasi importo. Se non lo fanno potete chiamare i vigili, la guardia di finanza o comunque le forze dell’ordine per far applicare la sanzione prevista: 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata. Ricordate, però, che ci sono due eccezioni. La prima è l’oggettiva impossibilità tecnica: se il commerciante ha il Pos fuori uso per un guasto tecnico o se il terminale non ha linea, non è passibile di sanzione. La seconda è che sono obbligati ad accettare i “pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito e alle carte prepagate”. Almeno, vuol dire che potrebbero accettare un solo circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat), restringendo così la possibilità per gli utenti di pagare in modo elettronico.