Monta la protesta contro il bando di vendita della centrale del Latte di Salerno pubblicato ieri dal Comune su alcuni quotidiani. Le opposizioni ed i sindacati ne hanno già chiesto il ritiro o, comunque, la modifica sostanziale per garantire lavoratori e produttori locali. (250913)

Centro destra e sindacati contro il bando di gara pubblicato ieri su alcuni quotidiani per preselezionare le aziende interessate a partecipare alla vendita della centrale del Latte di Salerno, cosa che avverrà soltanto in una seconda fase nel corso della quale occorrerà presentare un’offerta vincolante.
Secondo le opposizioni e le rappresentanze dei lavoratori, infatti, il bando non avrebbe rispettato quanto scritto nella delibera adottata nei giorni scorsi non garantendo a pieno i livelli occupazionali ed il mantenimento della produzione a Salerno e, quindi, salvaguardando gli allevatori e produttori locali.
Sotto accusa anche la scelta di privilegiare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il prezzo a base d’asta fissato dal Comune è di 12 milioni e 700 mila euro per il 100% del capitale della società che vanta 807.348 azioni ordinarie del valore nominale unitario, allo stato attuale di 5,16 euro, le vecchie diecimila lire.
Scadenza di questo primo bando di preselezione il 30 ottobre.
Stessa linea per Antonio Cammarota, per il quale il bando va ritirato
Critica anche la Cisl. Il segretario provinciale salernitano, matteo Buono, infatti, ha contestato al Comune di Salerno di aver provveduto a pubblicare il bando senza aver incontrato i sindacati come, invece, garantito nei mesi scorsi.