Cambio di proprietà per la struttura ex Enpas, sul Colle Bellaria di Salerno. Primo contatto con il comune per case ed attività direzionali che metterebbero fine ad anni di abbandono e degrado. (090718 Giancarlo Frasca)
Residenze ed attività direzioni al posto dell’ex Enpas di Salerno. E’ questo il progetto al quale starebbero lavorando alcune imprese che avrebbero rilevato la vecchia struttura, da anni abbandonata, e la vasta area circostante che va da viale delle Ginestre fin su a Via Belvedere, a pochi passi dalla Pineta del Colle Bellaria, così cara ai Salernitani. Acquistato all’asta, nel 2001, da una società immobiliare veronese, infatti, il palazzone sarebbe recentemente passato di mano, con la nuova proprietà che avrebbe avuto un primo contatto con gli uffici comunali per capire la procedura da attivare per la riqualificazione dell’intera area e per capire la destinazione d’uso. Il Puc parlava di civili abitazioni, ora si starebbe valutando anche una parte destinata ad attività direzionali, con riqualificazione del verde circostante. Per ora non è stata avanzata ancora una vera e propria proposta in tal senso con l’amministrazione che potrebbe intervenire solo in un secondo momento, essendo un bene in mano a privati. La storia dell’ex Enpas, comunque, a breve, potrebbe scrivere una nuova puntata, dopo tanti anni di abbandono e degrado. La struttura progettata dall’ingegnere Mario Muratore nel 1961, venne autorizzata dall’allora amministrazione guidata da Alfonso Menna e realizzata in un paio di anni tra il 1967 ed il 1968 con due corpi di fabbrica, uno di nove piani ed un altro di quattro, con oltre 100 camere panoramiche ed ambienti comuni per un centro di accoglienza per anziani, gestito dall’Ente Nazionale per l’assistenza ai dipendenti statali. Con le vicissitudini passate dall’Enpas, però, la struttura venne progressivamente abbandonata prima di essere occupato abusivamente per circa vent’anni. Durante le amministrazioni guidate da De Luca si cercò un dialogo con gli occupanti per una parziale regolarizzazione con il pagamento se non altro delle utenze, ad iniziare da quelle elettriche prima di arrivare allo sgombero di tutto l’edificio avviando una discussione sulla demolizione. Nel 2001, poi, la già citata acquisizione da parte di una società immobiliare veronese con l’obiettivo di realizzare un complesso alberghiero rimasto, però, soltanto sulla carta. Da allora sull’intero complesso è calato il silenzio, oltre che il degrado, come testimoniato dalla situazione sull’ingresso uperiore di Via Belvedere con una vera e propria discarica a cielo aperto, tra vecchi copertoni, scarti di lavori edili, sfalci, bidoni della differenziata ed anche resti di qualche macchinario. Con il cambio di proprietà, però, tutto questo potrebbe finalmente essere superato dando nuova dignità all’area.