Nuovo colpo al traffico di reperti archeologici. Dopo il sequestro di 1.500 oggetti, lo scorso 24 gennaio, con l’arresto di 19 persone, i Carabinieri hanno fatto scattare una nuova operazione con l’impiego di circa 450 uomini in diverse zone d’Italia, compresa la provincia di Salerno. 142 le persone indagate. 2.000 i reperti oggi recuperati. (040215)
Ancora un sequestro di reperti archeologici, illecitamente trafugati, in Campania. I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, infatti, hanno fatto scattare una nuova operazione contro il traffico illecito di beni culturali in numerose regioni italiane, tra le quali, appunto la Campania, con l’impiego di circa 450 uomini con 147 perquisizioni. L’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha consentito di recuperare i reperti provenienti da diverse aree archeologiche italiane ed in particolare dalle aree Vesuviane, dell’Alto Casertano, dalla zona di Paestum, dal Foggiano e dalla zona orientale della Sicilia, tra i quali ceramiche, oggetti metallici e monete, tutti sequestrati dai militari dell’Arma.
La maggior parte di questi reperti sarebbe stata probabilmente scavata da tombaroli nel corso di scavi clandestini ma non si esclude che vasi, monili ed oggetti d’arredo provengano anche da furti operati nei vari siti archeologici nazionali, tra cui quelli meridionali.
L’operazione segue quella del 23 gennaio scorso quando i carabinieri avevano scoperto un’associazione per delinquere finalizzata allo scavo ed al traffico internazionale di reperti archeologici, arrestando 19 persone, nelle province di Caserta, Napoli, Salerno, Frosinone e Latina. Oltre 1.500 i reperti archeologici di diversa natura e datazione, (oltre a numerosi falsi) per un valore di 1,6 milioni di euro. Reperti provenienti, in quel caso, da importanti giacimenti archeologici campani.