Il pari non serve a nessuno. Dinanzi a quasi ventimila spettatori (prevendita 12.800), Salernitana e Bari proveranno a superarsi per fare un sostanziale passo in avanti in una classifica corta. I granata hanno vinto una sola volta nelle ultime nove giornate ed in casa non ottengono i tre punti dal 27 agosto, quando superarono la Sampdoria. I biancorossi sono reduci da sei pareggi di fila. Ci si attende di più sia da Martusciello sia da Longo. Martusciello deve rinunciare a Sepe, Torregrossa, Jaroszynski, Tongya e Reine-Adelaide. L’allenatore granata difende il suo lavoro e fa riferimento a numeri che esaltano “la supremazia territoriale della squadra” e la frequente presenza nell’area di rigore avversaria. La Salernitana cerca equilibrio ed un successo che in casa manca dal 27 agosto scorso. “Siamo terzi – dice – nella graduatoria delle palle che attraversano l’area avversaria. Portando tanti giocatori a trovare la via del gol, qualche volta subiamo troppo in ripartenza. Stiamo lavorando per avere maggiore attenzione e apportare le giuste correzioni. La Salernitana ha una sua identità, dobbiamo migliorare ed evitare di andare incontro alle stesse difficoltà delle scorse gare“. Modulo a parte, la squadra deve innanzitutto evitare lo sterile ed improduttivo possesso palla, che la espone puntualmente al contropiede avversario. I gol subiti contro Sampdoria, Pisa, Cremonese e Cosenza, l’azione che ha portato all’espulsione di Fiorillo contro il Cesena hanno una matrice comune: 7-8 giocatori nella metà campo avversaria e solo uno o due indietro contro uno o due avversari. Troppo rischioso.
La Salernitana è terza per possesso palla in B (fonte fbref.com su elaborazione dati Opta), ma ha il terzultimo xG, ovvero l’indice di pericolosità, del torneo cadetto. Ha una percentuale di tiri verso la porta del 36,7%, tra le più alte, ma anche di gol per tiri nello specchio (0,20) tra le più basse. La distanza media delle conclusioni è di circa 18 metri (19,8 yarde).