Prima giornata della Lega pro, sia di Prima che di Seconda Divisione, a rischio rinvio per lo sciopero dei calciatori contro le norme sull’età media. Le ultime due divisioni professionistiche italiane dovrebbero ripartire domenica prossima. Ad annunciare lo sciopero è stata l’Associazione Italiana Calciatori, l’organo sindacale di categoria.
A seguito della riunione odierna l’AIC, stante il mancato accordo con la Lega Pro sui criteri distributivi delle risorse collegate all’utilizzo dei giovani, ha comunicato che i calciatori di Lega Pro non scenderanno in campo in occasione delle gare programmate il prossimo fine settimana per la prima giornata del campionato 2013/14. Secondo il presidente Damiano Tommasi la norma che vorrebbe imporre una determinata età media complessiva per chi scende in campo – quale vincolo d’accesso ad una parte delle risorse – presenta chiari profili di illegittimità, crea discriminazioni nei confronti dei calciatori e false aspettative sui giovani, impoverendo il livello tecnico della categoria a discapito dello spettacolo e della meritocrazia.
«L’AIC – si legge in una nota – confida ad ogni modo nella possibilità di condividere una norma che, anche nel rispetto degli impegni precedentemente assunti, faccia scendere in campo chi merita, permettendo una corretta politica di valorizzazione dei giovani e la regolare ripresa del campionato».
Un’apertura che, probabilmente, prelude a un ultimo tentativo prima dello sciopero.
Il pericolo dello sciopero, in realtà, era reale da diversi mesi. Prima di quest’anno, infatti, la Lega Pro garantiva compensi, allo scopo di favorire la crescita dei vivai, in base all’obbligo di schierare giovani secondo l’anno di nascita. La nuova normativa, appena emanata, prevede invece che non si superi un limite d’età medio di tutti i calciatori tra campo e panchina. In questo modo, però, molti giocatori potrebbero avere gravi difficoltà a trovare un contratto anche prima dei 30 anni.
Dura la replica dei vertici del calcio di terza serie. Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, non ci sta e tuona in un’intervista all’AdnKronos: «È uno sciopero indebito. Io come presidente di Lega Pro devo far rispettare le regole. Per me il primo di settembre comincia il campionato. Chi c’è c’è, chi non c’è ne pagherà le conseguenze. La decisione dell’Assocalciatori è da soviet russo, non sta né in cielo né in terra. Stanno affossando il calcio».
‘Per noi domenica si gioca. Chi non lo fa, ha partita persa”: Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro, così ha replicato all’Assocalciatori. ”L’Aic fa riferimento al rinvio della giornata di serie A, ma in questo caso la Figc non ha possibilità di intervento”.
”Sono molto dispiaciuto dalla posizione dell’Assocalciatori – ha sottolineato Ghirelli – Non c’è consapevolezza della crisi del calcio, che per anni ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Per questo bisogna raffreddare i costi, e ogni campionato deve avere la sua peculiarità: la nostra sono i giovani”. Il dg della Lega Pro sottolinea che le quote giovani ”devono ancora essere approvate dall’assemblea”; aggiunge che su un totale di 39 milioni di contributi si parla di ”3 per la Prima divisione e 5 per la Seconda”; e conclude notando come ”si può far giocare anche una squadra di trentenni, ma allora si perdere una parte di quella porzione di contributi, e nient’altro”.
Per Ghirelli, inoltre, il consiglio Figc di mercoledì non potrà districare la questione: ”Il presidente Abete ha fatto un gran lavoro, ma questo caso non e’ analogo al rinvio della prima di A. Allora si parlava di un accordo collettivo con tre attori, uno la federazione: qui sono investimenti di privati, in cui neanche la Lega può intervenire”.
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