In contemporanea al consiglio comunale, su Via Roma presidio contrapposto dei comitati e dei lavoratori delle Fonderie Pisano di Fratte. Da un lato gli slogan contro la riapertura della fabbrica, dall’altro quelli per una ripresa produttiva e la delocalizzazione.
Animi contrapposti ed anche qualche momento di tensione sotto Palazzo di Città a Salerno. Se al secondo piano c’era in programma il primo consiglio comunale dell’era Napoli, in strada, è andato in scena il dramma dei circa 130 operai delle Fonderie Pisano di Fratte, ormai da mesi senza stipendio in seguito al sequestro dello stabilimento deciso dalla magistratura, dall’altro la protesta dei comitati che sono tornati a chiedere un consiglio comunale monotematico e congiunto con Baronissi e pellezzanno sulla questione. Entrambi, in sostanza, seppur in maniera e da posizioni differenti, hanno contestato alla politica di non interessarsi a dovere alo probloema, richiamato solo da pochi consiglieri comunali in aula, come Zitarosa e lambiase.
Tra i lavoratori, in attesa ancora del via libera per la riapertura temporanea per consentire il completamento delle verifiche ai tecnici Arpac a macchinari in funzione e di un segnale dalla Prefettura, una sensazione di essere stati abbandonati. (280716)