Sarebbe almeno di 120 mila euro l’entità del furto alle Poste centrali di Salerno anche se la somma è ancora in fase di accertamento. I malviventi sarebbero entrati risalendo le fogne ed avrebbero forzato il caveau dell’edificio tra Corso Garibaldi ed il lungomare. Il colpo sarebbe stato effettuato durante il fine settimana, forse nella notte tra sabato e domenica. Del resto nella giornata di ieri non si sono dovuti preoccuparsi del possibile rumore necessario per scavare sotto le Poste anche per la sfilata dei carri di Carnevale sul Lungomare con la musica ad alto volume.
A dare l’allarme il direttore della filiale che, questa mattina alle 7.30, ha allertato la Questura avendo notato qualcosa di strano. Sul posto gli uomini delle volanti, la scientifica e la squadra mobile. Sotto osservazione anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso sia delle Poste che di altri edifici vicini, tra le quali quelle degli istituti di credito. Nel furto non sarebbero state asportate soltanto banconote.
Poste chiuse per agevolare le indagini, in ogni caso, questa mattina e servizi allo sportello sospesi con tanti utenti costretti a rivolgersi ad altre filiali della città di Salerno con tanto di cartello affisso all’ingresso di Corso Garibaldi con la scritta eloquente «Chiuso per indagini della polizia».

Lo scarico fognario dal quale sarebbero entrati i ladri per raggiungere le Poste centrali di Salerno
Lo scarico fognario dal quale sarebbero entrati i ladri per raggiungere le Poste centrali di Salerno
Verifiche delle forze dell’ordine anche sul lungomare dal’unico sbocco fognario più vicino alle Poste centrali, dalle quali gli ignoti ladri avrebbero risalito il condotto deviando, poi, verso l’edificio riuscendo a penetrare all’interno e raggiungere il caveau.
Non è la prima volta che nel capoluogo si registrano furti del genere che hanno interessato anche istituti di credito. Il 14 giugno del 2011, ad esempio, un’altra banda di malviventi era riuscita a penetrare all’interno del Banco di Napoli di Corso Vittorio Emanuele, utilizzando sempre dalle fogne, stavolta approfittando del torrente Rafastia e raggiungendo, poi, via Arce dove aveva fittato un negozio trasformato in base per l’operazione. Il 20 novembre del 2006, invece, erano state poprio le Poste centrali ad essere prese di mira con un bottino di circa 500 mila euro. Anche allora la banda, composta da una decina di persone, raggiunse il caveau attraverso un passaggio fognario del lungomare Trieste. (110213 Giancarlo Frasca)