C’è bisogno di una rivoluzione in Italia che porti i beni culturali ad essere fonti di guadagno e non più di spesa. A dirlo, a margine del Premio Com&te, che si è tenuto a Cava de’Tirreni, il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, balzato agli onori della cronaca per una singolare accusa che gli fu mossa da alcune sigle sindacali che lamentavano il fatto che lavorasse troppo. (220917 Peppe Leone)