In attesa di verificare l’andamento del bando di privatizzazione della centrale del latte di Salerno, dopo l’abbandono dei big del settore, il sindaco De Luca ribadisce l’importanza di investimenti per supportare l’azienda, in un mercato particolarmente difficile e concorrenziale. (100214)
Gli investimenti privati sono indispensabili per reggere il confronto con gli altri concorrenti del settore. Seppur non rispondendo alle domande specifiche sul destino del bando per la privatizzazione della centrale del latte di Salerno, dopo l’uscita di scena dei big come Parmalat, Granarolo ed Yma, mentre restano in corsa Newlat di Mastrolia, alla quale fa capo la Giglio, ed una cordata di produttori e distributori salernitani, il sindaco De Luca ha comunque ribadito l’importanza che l’azienda possa disporre di investimenti da parte di imprenditori privati, di fatto confermando la volontà dell’amministrazione di andare avanti.
La base d’asta resta fissata a 12 milioni e 790 mila euro per la seconda fase della procedura.
Per De Luca, tra l’altro, le produzioni come quelle delle della centrale del latte di Salerno sono un esempio virtuoso per evitare che i prodotti campani finiscano alla gogna per i risvolti mediatici della terra dei fuochi, cioè l’inquinamento di zone in particolare tra il casertano ed il napoletano a causa dell’interramento di scarti e rifiuti tossici.
Intanto il consigliere comunale e provinciale, Antonio Cammarota, è tornato a scrivere al sindaco, chiedendo soluzioni alternative per la Centrale del Latte, come una pubblic company o un’azionariato popolare, seguendo l’esempio di Firenze adottato da Matteo Renzi per la locale azienda del latte.