Dopo oltre due ore e mezza di Camera di Consiglio, la Corte d’Appello di Salerno ha assolto l’ex sindaco di Salerno dalle accuse per il processo termovalorizzatore. Oggi la lettura della sentenza dopo che in mattinata c’era stata l’arringa di uno dei legali del Governatore, l’avvocato Castaldo e, dopo una breve pausa, la replica della Procura Generale. Vincenzo De Luca è stato assolto “perché il fatto non sussiste” nel procedimento in secondo grado per la nomina di un project manager nell’ambito di un progetto per la costruzione dell’impianto di termodistruzione dei rifiuti a Cupa Siglia a Salerno, mai realizzato effettivamente.
L’assoluzione cancella lo spettro della sospensione dalla carica di presidente della Giunta regionale della Campania.
Con Vincenzo De Luca sono stati assolti anche gli altri due imputati del processo il dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Salerno, Domenico Barletta e il capo staff di De Luca all’epoca dei fatti quando era sindaco di Salerno, Alberto Di Lorenzo. Per tutti gli imputati la Corte d’appello ha stabilito anche la revoca delle pene accessorie.
In primo grado il Governatore era stato condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, per abuso d’ufficio. In appello la Procura generale ha chiesto una pena di 11 mesi. De Luca era accusato anche di peculato, imputazione dalla quale è stato assolto in primo grado. Un processo importante anche per il destino politico ed amministrativo del presidente della Giunta regionale. Proprio la condanna per abuso d’ufficio aveva fatto scattare l’applicazione della legge Severino,misura poi sospesa dal tribunale civile.
La sentenza del collegio giudicante presieduto da Michelangelo Russo è arrivata dopo oltre due ore di Camera di Consiglio e riforma quella emessa dal tribunale di Salerno il 21 gennaio del 2015.(050216 Giancarlo Frasca, Roberto Guerriero, Giuseppe Leone)