La Campania è tra le tre regioni italiane col più alto numero di persone non occupate. Secondo il rapporto Eurostat in Campania, Calabria e Sicilia meno della metà della popolazione in età lavorativa è occupata. In Campania il 48,4%. Dunque, il 51,6% nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 64 anni non lavora. Il dato si riferisce al 2023. L’Italia presenta le disparità regionali più elevate, con un coefficiente di variazione del 16,3 %, davanti a Belgio e Romania. Aggregando il dato, l’Italia meridionale si conferma maglia nera in Ue per il tasso di occupazione.
Per il consigliere regionale della Lega, Aurelio Tommasetti, fa male leggere queste classifiche. “Si diceva mai più ultimi, ma i dati Eurostat dicono l’esatto contrario. Per un Sud che soffre – conclude Tommasetti – proprio la Campania mostra il trend più preoccupante: bisogna prendere atto che siamo ultimi, non in Italia ma in Europa“. Inoltre, secondo l’Istat la Campania ha il più alto tasso di disoccupazione in Italia nella fascia 20-64 anni, con il 17,5%, tasso che sale al 20,8% se facciamo riferimento alle sole donne. Numeri impietosi, che documentano la grande sofferenza della nostra regione a livello occupazionale: non si riesce a trovare lavoro e c’è un’alta percentuale di persone che lo perdono. Le disparità regionali più basse per i tassi di occupazione, con un coefficiente di variazione pari o inferiore al 2,0%, sono state registrate in Portogallo, Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi.