Italia Nostra e No Crescent hanno presentato una nuova istanza di sequestro per parte dell’area di Piazza della Libertà e del Crescent.
Secondo le due associazioni la presunta deviazione del Fusandola sarebbe abusiva ed un’ampia porzione del comparto di Santa Teresa, pari a oltre 23 mila metri quadrati, sarebbe senza sdemanializzazione, come risulterebbe da una nota dello scorso aprile della Capitaneria di Porto. Gli atti demaniali saranno notificati anche al sottosegretario De Luca perché il ministero delle Infrastrutture, competente per le aree demaniali, tuteli i propri beni. Intanto è stato chiesto il rinvio dell’udienza di merito davanti al Consiglio di Stato, fissata per il 15 ottobre. ieri, invece, incidente probatorio per Piazza della Libertà (021013)

Non conosce fine la vera e propria telenovela giudiziaria che sta interessando il Crescent e Piazza della Libertà. Seppur opere differenti, con cantieri separati, la prima di carattere privato, la seconda pubblica e con vicende in aula diverse, in entrambi i casi, l’iter per la realizzazione del progetto di riqualificazione del comparto Santa Teresa a Salerno, firmato dall’architetto spagnolo, Bofill, sta incontrando ostacoli di ogni tipo con valanghe di ricorsi.
Italia Nostra e No Crescent hanno presentato una nuova istanza di sequestro per parte dei cantieri della riqualificazione del comparto Santa Teresa a Salerno, cioé Piazza della Libertà e Crescent
Al centro della nuova iniziativa, nuovamente il demanio. Secondo le due associazioni la presunta deviazione del Fusandola sarebbe abusiva ed un’ampia porzione del comparto di Santa Teresa, pari a oltre 23 mila metri quadrati, sarebbe senza sdemanializzazione, come risulterebbe da una nota dello scorso aprile della Capitaneria di Porto, di cui oltre 15 mila metri quadrati utilizzati a fini edificatori quale superficie territoriale.
Per Italia Nostra e No Crescent, quindi, non sarebbe una “piccola particella”, come affermato dal primo cittadino di Salerno a Report. Il dossier demaniale è stato presentato in Procura, con nuova richiesta di sequestro immediato dell’area. Gli atti demaniali saranno notificati anche al sottosegretario De Luca perché il ministero delle Infrastrutture, competente per le aree demaniali, tuteli i propri beni.
Sempre ieri, intanto, i legali di Italia Nostra, avevano chiesto al presidente della sesta sezione del Consiglio di Stato di rinviare l’udienza di merito già fissata per il prossimo 15 ottobre.
Per l’avvocato Agosto, infatti, i verificatori avrebbero erroneamente fondato il loro lavoro su un’autorizzazione in sanatoria approvata a luglio 2013 a lavori strutturali già ultimati. Inoltre gli altri ricorsi, relativi al Crescent saranno vagliati a dicembre. Da qui, secondo l’avvocato Agosto, la richiesta di sospendere il giudizio di appello, in attesa anche della definizione di quello pendente davanti al Tar, rinviando il tutto almeno di un paio di mesi.
I giudici di palazzo Spada sono chiamati a mettere la parola fine, nell’udienza di merito del 15 ottobre, sulla questione del ricorso presentato da Italia Nostra su presunte irregolarità, tra le quali quella relativa all’autorizzazione sismica. Un’accusa respinta dalla relazione presentata qualche giorno fa dai tre docenti dell’università La Sapienza di Roma, incaricati dal Consiglio di Stato di verificare le carte e chiarire una volta e per tutte la situazione Crescent. Nella relazione depositata lo scorso 19 settembre, infatti, i tre ingegneri, Luis Decanini, Achille Paolone e Sabastiano Rampello, a dieci giorni dal sopralluogo nell’area di cantiere e dall’incontro con tutte le parti interessate al progetto, avevano affermato, come si legge a pagina 52, che “l’opera Crescent, nella sua versione definitiva” è “conforme alla normativa antisismica vigente”, con un rischio sismico pari a quello ritenuto ammissibile dalla norma Ntc2008. Addirittura Decanini, Paolone e Rampello, evidenziarono che la capacità dissipativa del Crescent era risultata maggiore rispetto a quella assunta nei calcoli, a conferma delle ipotesi cautelative, a favore della sicurezza adottate nel progetto. In estrema sintesi, cioé, per il Crescent sarebbero stati adottati accorgimenti di sicurezza maggiori rispetto a quanto richiesto dalla legge.
Sempre ieri incidente probatorio per Piazza della Libertà con il perito del Gip, il professor Augenti, che ha confermato i rilievi mossi nella relazione consegnata nei giorni scorsi.
I quattro settori di piazza della Libertà che insistono sul parcheggio interrato, in sostanza, sarebbero da rifare. Il perito ha confermato la sua interpretazione dell’origine del collasso di una porzione del solaio di copertura, del 24 luglio del 2012, dovuto ad anomalie progettuali oltre che per errori di esecuzione.
Il professor Augenti, ieri mattina, ha risposto ai pm Guglielmo Valenti e Maria Carmela Polito ed ai legali dei nove tecnici indagati dalla Procura per il crollo della piazza. Da verificare, a questo punto, le possibili evoluzioni dell’indagine dopo i rilievi mossi dal perito che aveva invitato il Pm a verificare anche altri possibili profili di reato, ad esempio per aver aperto l’area di cantiere, ancora senza collaudo ai salernitani mettendone, secondo l’ingegnere, a rischio la vita.
Anche ieri, comunque, Augenti avrebbe ribadito la necessità di intervenire quanto prima sulla piazza, non solo nel setore interessato dal cedimento ma, anche, negli altri 3 che insistono sul parcheggio. Problemi minori potrebbero esserci per la parte di pavimentazione verso il mare. Tre milioni e mezzo di euro la possibile spesa per l’adeguamento strutturale e la messa in sicurezza, come ipotizzato ieri, contro una prima valutazione di 1 milione e 200 mila avanzata da De Luca nei giorni scorsi.