Il Gup del tribunale di Salerno, Franco Attilio Orio, ha rinviato a giudizio 28 persone dei 33 indagati per il crac del pastificio Antonio Amato di Salerno. Tra di loro il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti Claudio Siciliotti accusato di concorso in bancarotta fraudolenta.
Quattro i patteggiamenti accolti ed un rito abbreviato. Siciliotti è accusato di concorso in bancarotta fraudolenta. Tra gli imputati, oltre al presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti anche Roberto D’Imperio, consigliere nazionale dei dottori commercialisti dal 2001 al 2007, Paolo Del Mese, ex deputato della DC per tre legislature ed ex sottosegretario al Commercio Estero e alle Partecipazioni Statali nei governi Andreotti e presidente della Commissione Finanze durante il governo Prodi, Antonio Anastasio, consigliere provinciale, già capogruppo alla provincia di Salerno del ‘PdL-Principe Arechi’ che assieme all’avvocato salernitano Simone Labonia, già presidente della società comunale di cartolarizzazione Salerno Patrimonio, si è visto respingere la richiesta di patteggiamento.
Richiesta che è stata, invece, accolta per Giuseppe Amato junior, condannato ad una pena di 3 anni e 6 mesi, per il fratello Antonio, condannato a 1 anno ed 11 mesi, per lo zio Antonio condannato a 3 anni, e Mario Del Mese, nipote di Paolo, condannato ad una pena di 2 anni e 10 mesi. Rito abbreviato per Carmine Acconcia.
Accuse che, ovviamente, ora dovranno passare al vaglio dei dibattimento. L’inchiesta della Guardia di Finanza portò nel giugno scorso all’arresto di cinque personaggi del mondo salernitano della politica e dell’imprenditoria, tutti implicati nel crac dello storico pastificio salernitano. Un fallimento da 100 milioni di euro. Secondo quanto emerso dalle indagini nel corso degli anni sarebbero stati sottratti, in assenza di valide ragioni economiche, ingenti disponibilità economiche dal patrimonio della fallita Antonio Amato, per un valore di circa 10 milioni di euro, ma l’attività avrebbe riguardato anche altri 47 milioni di euro distratti, secondo l’accusa, dal patrimonio della fallita società. Le casse del Pastificio Amato sarebbero state oggetto di uno di svuotamento a favore di persone che non avevano alcun titolo a ricevere denaro.
La prima udienza è fissata per il prossimo 11 febbraio dinanzi al Tribunale di Salerno. (241112)