Provincia e Comune di Salerno, Arpac, comitati e proprietà di fronte, davanti alla commissione speciale Terra dei Fuochi per fare il punto sulla situazione delle Fonderie Pisano di Fratte. L’azienda ha ribadito di operare nel pieno rispetto della legalità e con tutte le autorizzazioni in regola. proposto un tavolo tecnico per la delocalizzazione con l’Arpac che ha ribadito l’avvio di un monitoraggio costante delle condizioni dell’inquinamento nella zona i cui dati saranno presentati entro breve tempo. (060514)
Un tavolo tecnico per studiare tutte le possibili soluzioni per delocalizzare le fonderie Pisano di Fratte, al confine tra Salerno e la Vale dell’Irno, semmai in capo al Comune di Salerno, secondo le indicazioni degli uffici tecnici di palazzo Sant’Agostino. E’ quanto è emerso dalla seduta della commissione consiliare speciale Terra dei Fuochi, dedicata all’inquinamento nel quartiere salernitano. Il presidente Cammarota ha riunito attorno allo stesso tavolo la proprietà della storica azienda salernitana, il Comune e la provincia di Salerno, l’Arpac ed i comitati che si battono per il trasferimento della fabbrica altrove. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla situazione dando la possibilità di confrontare tutti i punti di vista, sia dell’azienda che delle istituzioni ed enti coinvolti e dei cittadini.
L’azienda ha ribadito di operare nel pieno rispetto delle normative vigenti, sulla scorta dell’autorizzazione ambientale, Aia, regolarmente rilasciata, chiarendo anche la questione, emersa nei giorni scorsi, dell’inquinamento da escherichia coli negli scarichi nel Fiume Irno, dovuti ad allacciamenti abusivi, visto che i bagni della fonderia sono regolarmente allacciati alla rete fognaria.
L’Arpac, in ogni caso, come promesso nei giorni scorsi dal presidente della giunta regionale Caldoro e dall’assessore all’ambiente, nel corso di un incontro con i comitati a Napoli, si è attivata per un monitoraggio delle polveri sottili e dello stato dell’inquinamento a Fratte anche in relazione al traffico delle autostrade. A confermarlo Alfonso Dubois, direttore del compartimento dell’Agenzia di Salerno
Il presidente della commissione provinciale, Cammarota che aveva proposto il tavolo tecnico per la delocaliazzione ha, anche avanzato una possibile soluzione, quella dell’area destinata fino a poco tempo fa al termovalorizzatore di Salerno, cioé al confine tra il territorio del capoluogo, Giffoni Valle Piana e Pontecagnano Faiano. Una ipotesi da verificare anche sulla base, come aggiunto dall’ingegnere D’Acunzi, di una verifica puntuale degli insediamenti esistenti, sia in zona che altrove.