“Enrico Coscioni non può continuare ad insegnare, ne va del buon nome dell’Università di Salerno ed è necessario dare agli studenti un segnale importante in un momento cruciale per la loro formazione personale e professionale”. Lo ha dichiarato l’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati in merito alla decisione del rettore Loia di non prendere provvedimenti in seguito al provvedimento di sospensione da presidente dell’Agenas. “L’Università degli Studi di Salerno non può restare indifferente a ciò, il rettore ha il diritto di intervenire e sospendere il professore. Una questione di rispetto anche nei confronti degli studenti e colleghi docenti perché parliamo di gravi condotte professionali – ha aggiunto l’onorevole Bicchielli – Coscioni resta innocente fino al terzo grado di giudizio ma nel frattempo è necessario mettere in campo ogni provvedimento utile”.
Sulla vicenda si è espresso anche il consigliere della Regione Campania ella Lega Aurelio Tommasetti. “Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, il dottor Coscioni deve lasciare la sua cattedra a contratto all’Università di Salerno” ha detto Tommasetti, primo a sollevare il problema dell’insegnamento affidato al primario della Torre Cardiologica del Ruggi, attualmente sospeso per una misura cautelare legata a un presunto episodio di malasanità che lo ha coinvolto. “I giudici della Suprema Corte hanno confermato l’impianto accusatorio della Procura di Salerno – osserva Tommasetti – Ricordiamo che il dottor Enrico Coscioni è stato recentemente sospeso anche dalla presidenza dell’Agenas, come da noi puntualmente richiesto. Rimane però un aspetto estremamente controverso in questa storia: recentemente lo stesso Coscioni aveva ricevuto l’incarico di professore a contratto presso la mia Università di Salerno. Pur restando garantista sull’esito di una vicenda giudiziaria che è solo all’inizio, ho da subito sostenuto che fosse necessario un passo indietro per tutelare l’immagine dell’ateneo”.