Maltrattamento all’infanzia in Italia. La Campania resta all’ultimo posto della classifica stilata nel rapporto presentato da Cesvi con la viceministra del Lavoro, Maria Teresa Bellucci, la consigliera del ministro dell’Università, Alessandra Gallone, la presidente del Cismai, Marianna Giordano. Il rapporto analizza l’incidenza del fenomeno e i servizi di contrasto nelle varie Regioni italiane, individuando i territori più a rischio e quelli meno vulnerabili. Ne emerge un’Italia spaccata, dove il Nord è generalmente più virtuoso del Mezzogiorno.
La Campania resta all’ultimo posto, in posizione invariata rispetto alla precedente rilevazione e preceduta al penultimo posto dalla Sicilia e al terzultimo dalla Puglia. La Regione registra il risultato peggiore in ben cinque dei sei parametri presi in considerazione: la capacità di cura di sé e degli altri, di vivere una vita sana, di vivere una vita sicura, di lavorare e di accedere a risorse. La Campania si conferma così una Regione a “elevata criticità”, ossia uno di quei territori dove i fattori di rischio sono elevati, ma non vi corrisponde una reazione del sistema dei servizi, al di sotto della media nazionale (queste Regioni sono nove: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Basilicata, Abruzzo, Lazio, Piemonte).