“Oggi a Roma per l’incontro con il presidente Renzi. Un incontro costruttivo per discutere della manovra economica che ha alcuni aspetti positivi e altri negativi”. Così inizia il post pubblicato su Facebook, alle 15 e 30 dal Governatore della Campania, Stefano Caldoro, impegnato oggi a Roma con il Premier sulla discussione sulla manovra finanziaria e gli impatti sugli enti locali.
“Non difendo il palazzo , sono impegnato ad evitare che i tagli possano incidere sui trasporti e sulla sanità, sulle prestazioni da dare ai cittadini.
Dovranno essere individuate insieme delle soluzioni. Le Regioni sono l’ unico comparto dello Stato in pareggio di bilancio, daranno il loro contributo per trovare le risorse necessarie al Paese . Intanto lo Stato , i Ministeri e gli Enti locali rinviano l’obiettivo del pareggio ricevendo il rimprovero della Commissione europea.
Ho ricordato, nel corso dell’incontro con il Premier, che la Campania e’ pronta alla sfida dei costi standard. Non abbiamo paura e vogliamo giocare questa partita.
In questi anni abbiamo dimostrato di essere capaci, moltopiù di tanti altri. Abbiamo messo i conti in ordine come pochi, ridotto gli sprechi. Chi è riuscito a passare da un deficit di circa 800 milioni all’anno al pareggio di bilancio?
Accettiamo dunque la partita ma chiediamo che si giochi senza truccare le carte.
Bisogna considerare la capacità di migliorare e non fotografare la realtà per far pagare ai cittadini campani o a quelli del Sud trenta anni di scelte sbagliate e di ritardi.
Ok ai costi standard ma si consideri ad esempio il comparto sanità. Noi abbiamo meno personale di altre regioni, meno medici e meno infermieri. Una situazione non più sostenibile.
Si consideri la spesa per gli asili nido. La Campania e il sud sono penalizzati da criteri che non pesano i bisogni e le esigenze delle famiglie ma dati storici. Si continua a dare ai più’ ricchi. Ogni cittadino del sud riceve meno risorse per la salute, l’istruzione e i trasporti rispetto ai cittadini del centro nord :una spending review strutturale.
Ho ricordato in queste ore, poi, la mia idea. Serve più coraggio per cambiare il Paese. Bisogna superare e sciogliere queste regioni e pensare a macro aree, grandi aree omogenee di pianificazione e non di gestione. Più snelle, più veloci, capaci di andare al passo con i tempi, con la società che cambia con grande velocità. Spero se ne discuta”. (231014)