Sono poco chiare le ragioni per le quali si paventano rischi per la salute e addirittura il ritiro dal mercato di una delle eccellenze della Piana del Sele”. È la risposta di Vito Busillo, presidente del Consorzio di tutela Rucola della Piana del Sele IGP, alla nota inviata da Vincenzo Petrosino, oncologo salernitano, a tutti gli enti territoriali e al ministero dell’Agricoltura, in occasione dell’avvio dei voli sull’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi. Petrosino sostiene la tesi della “variazione sostanziale dei luoghi” e quindi della qualità della produzione agricola. “Prima di agitare lo spettro dei metalli pesanti sulla rucola e sulla IV gamma – dichiara Busillo – bisognerebbe approfondire i regolamenti comunitari e i sistemi di produzione, costruiti in base a criteri scientifici. Per fortuna ci troviamo in Europa, dove le norme a tutela della salute sono così stringenti da non consentire a chiunque di avanzare tesi infondate. La rucola IGP Piana del Sele è coltivata per circa il 98% della sua superficie in ambiente protetto per dodici mesi all’anno, ovvero in serra, sotto una copertura in plastica che ha uno spessore medio tra i 150 e i 200 micrometri. Già solo questo fa capire il livello di rischio di contaminazioni da scarichi aerei. Ricordo che i particolati PM10 hanno un diametro inferiore a 10 micrometri e che i teli sono porosi ai gas, ma non agli inerti come i particolati. La seconda considerazione è che l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi dista in linea d’aria dal mare circa 4 chilometri; quindi, gran parte degli scarichi aerei volano dove non c’è attività agricola”. Busillo ricorda anche “che attualmente circa il 92% della rucola e altre baby leaf sono nel processo della IV gamma, che prevede il lavaggio prima dell’imbustamento, con conseguente rimozione di eventuali contaminanti dalla superficie delle foglie” e che inoltre “il canale della IV gamma prevede la vendita presso la Grande Distribuzione Organizzata, dove sono imposte analisi frequenti di controllo sui contaminanti chimici, quali metalli pesanti, microbiologici e di agrofarmaci. Pertanto, possiamo tranquillamente affermare che i prodotti di IV gamma sono i più controllati dal punto di vista chimico, fisico e microbiologico”.

Di Franco Esposito

Giornalista professionista, lavora a Telecolore dal 1984. Padre di tre figli, è laureato in Giurisprudenza col massimo dei voti. E' corrispondente del Corriere dello Sport e di Repubblica. Radiocronista e opinionista di Radio Bussola 24. Professore a contratto nel Master in Comunicazione dello Sport presso UniCusano. Cultore della Materia presso UniSa.

Un pensiero su “Busillo (Consorzio Rucola IGP): “Nostri prodotti coltivati in ambiente protetto e super controllati. L’apertura dell’aeroporto non può contaminarli””
  1. Il presidente Busilo che non conosco a , non ha nessuna competenza per raccontare che tutto va bene . Non è un medico, ne ha fama di essere ricercatore e neppure ha titoli professionali tali da consentirgli di parlare. Non ha ricerche cliniche pubblicate e quindi come si dice a Napoli il suo parere vale quanto il 4 bastoni in una briscola di spada. Assolutamente parere di incompetente. La problematica è certamente altrove e dall’11 luglio il problema esiste in tutta la zona sul territorio e sugli umani, cosa tra l’altro già ben scritta anche nel master plan 2016, bastava leggerlo. inutile arrampicarsi sugli specchi. La polemica non mi interessa la mia è una posizione scientifica mondiale chiara e se deve essere contestata che si faccia con pubblicazioni scientifiche e test su umani. Ma al momento è scienza accreditata e confermata da altri nel mondo. Al momento “nel mondo” non ho ricevuto smentite, quindi Il parere del Presidente è assolutamente ininfluente sulla problematica , inopportuno e direi ” ridicolo ” . Un arrampicarsi sugli specchi nulla di più anzi un autogoal bello e buono !

I commenti sono chiusi.