Passarelli, curatore e giudice delegato dovrebbero incontrarsi domani mattina, in via Papio a Salerno, nei locali della sezione fallimentare del Tribunale, per chiarire la vicenda relativa al ricorso presentato quattro giorni fa dell’imprenditore partenopeo che si era aggiudicato, inizialmente, la gestione del pastificio Antonio Amato. I Passarelli, infatti, l’aveva spuntata nella gara di marzo salvo, poi, decidere di non firmare il contratto per presunti problemi legati alla manutenzione dei macchinari e, comunque, per non aver trovato un’intesa sui tempi necessari per definire l’accordo. La questione al centro del ricorso riguarda la cauzione di 80.000 depositata tre mesi fa che sarebbe dovuta essere impiegata per lavori all’interno dello stabilimento, mai effettuati. Per questo motivo, ora, gli imprenditori ne hanno chiesto la restituzione. Il ricorso, quindi, non dovrebbe rallentare la ripresa produttiva del pastificio Antonio Amato, affidato da qualche giorno al Gruppo Di Martino. L’imprenditore di Gragnano ha ultimato i colloqui con tutti i dipendenti dell’azienda salernitana per definire l’elenco dei primi 19 lavoratori che varcheranno i cancelli dello stabilimento di via Tiberio Claudio felice, nella zona industriale del capoluogo. Domani mattina firmeranno il contratto nello studio del curatore fallimentare. A loro, poi, toccherà il compito di far ripartire le macchine dopo sei mesi di stop.
Un numero di operai destinato a crescere man mano che si evolverà la situazione di mercato. Durante i mesi estivi, ad esempio, la Di Martino potrebbe chiudere per ferie gli stabilimenti di Capua e Gragnano, spostando la produzione a Salerno. Tutto questo in vista della scadenza del contratto di fornitura, stipulato con la Granoro, per 600 tonnellate al giorno, prevista per settembre. Anche in questo caso una lavorazione che dovrebbe spostarsi nella zona industriale del capoluogo. La prima pasta prodotta nelle prossime settimane, in ogni caso, sarà trasferita a Gragnano per essere imbustata con il logo della Di Martino in attesa dell’arrivo delle bobine con le nuove diciture sociali dell’Antonio Amato. (100612)

Un pensiero su “Antonio Amato, domani la firma a Salerno del contratto per i primi 19 lavoratori”
  1. Sarebbe un peccato perdere un’attività del genere al Sud. Mi fa piacere che si riapre. La pasta Antonio Amato è buona, non ha nulla da invidiare ad altri marchi. Speriamo bene. Auguri ai 19 lavoratori e a quanti altri si aggiungeranno.

I commenti sono chiusi.