Da Avellino a Benevento, da Napoli a Caserta fino a Salerno, Agrinsieme Campania dice NO all’Imu agricola, al dirottamento delle risorse riservate alla risoluzione dell’emergenza ambientale su EXPO 2015 e all’aumento dei furti che si verificano sia nelle aziende agricole che nelle campagne abbandonate. Una delegazione di Agrinsieme sostenuta dagli agricoltori, ha consegnato oggi alle Prefetture un documento politico con tutte le richieste. Come sta accadendo nel resto del Paese, il Coordinamento, anche in Campania, si fa portavoce dell’insofferenza degli imprenditori agricoli che da troppo tempo sono afflitti dalle tasse, dalla burocrazia e dallo spettro dell’inquinamento ambientale.
“Vogliamo sollecitare i Prefetti ad intervenire su questioni urgenti che stanno penalizzando un gran numero di aziende. Per l’Imu è necessario apportare significativi correttivi al Decreto Legge 4/15 in modo da evitare che gli agricoltori siano chiamati a pagare un’imposta che, dovendo rispondere essenzialmente a ragioni di gettito, omette di considerare il rispetto di principi quali la sostenibilità, l’equità e la ragionevolezza che, invece, dovrebbero essere alla base di qualsiasi norma impositiva. Per non parlare poi della crisi del prezzo del latte, della diminuzione di importanti settori (olivicolo, vitivinicolo e castanicolo), della mancata chiusura del ciclo dei rifiuti, del depotenziamento di risorse per l’emergenza ambientale e l’abbandono delle campagne dove sempre più spesso di registrano furti. Problemi atavici, che impediscono al settore primario di essere competitivo, innovativo e di puntare sull’export” dichiara il Coordinamento.
Mobilitazione in tutti i capoluoghi di provincia della Campania, stamattina anche in piazza Amendola, davanti alla Prefettura di Salerno.
A mezzogiorno un incontro tra il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e il Coordinamento Agrinsieme Campania. (230215)