Agc Glass, fumata nera da Roma, decisa chiusura per Salerno

Notizie negative per i lavoratori dell’Agc Flat Glass di Salerno, l’ex Pennitalia. Nell’incontro svoltosi questa mattina a Roma tra i rappresentanti della multinazionale del vetro e le organizzazioni sindacali, è stata comunicata la decisione della proprietà di procedere alla chiusura, entro pochi mesi, del sito produttivo. Le parti si erano lasciate il 20 febbraio dello scorso anno con la promessa di rivedersi a dicembre per valutare, una volta e per tutte il destino della storica azienda salernitana. In questo periodo è stata applicata la cassa integrazione, al 60% a rotazione ed al 40 a zero ore. Dopo un rinvio, l’incontro chiarificatorio si è tenuto oggi senza, però, le notizie auspicate dai lavoratori. L’Agc Flat Glass ha confermato i dubbi espressi l’anno scorso, non intravedendo prospettive di ripresa, almeno per i prossimi 5 anni per il settore. Per questo motivo, l’azienda ha comunicato che da domani i dipendenti ancora rimasti al lavoro, nell’attività della laminazione del vetro, saranno messi in cassa integrazione a zero ore ed entro pochi mesi sarà avviata la procedura per la chiusura dello stabilimento. L’altoforno era stato, invece, spento nello scorso mese di marzo e le speranze dei lavoratori erano quelle di poterlo riaprire con il nuovo anno. Secondo l’Agc, invece, in seguito a periodiche verifiche di mercato, la situazione non sarebbe cambiata e, quindi, non sarebbero emerse novità tali da consentire la sopravvivenza dell’ex Pennitalia. Nello stabilimento sono impegnate 135 persone che, con l’indotto, salgono a 300. Le 27 rimaste impegnate sinora nella laminazione garantivano il 60% delle attività del sito salernitano. Già domani mattina ci sarà un’assemblea in fabbrica per decidere il da farsi. “Da domani ci riuniremo con tutti i lavoratori per valutare le forme di lotta e le possibili iniziative utili per far sopravvivere lo stabilimento – dice Antonio Greco della Rsu dell’Agc Flat Glass di Salerno – Pensiamo ad una prima assemblea per decidere insieme cosa fare anche se non siamo d’accordo con le decisioni della proprietà”. (230113 Giancarlo Frasca)