In un clima particolarmente pesante per l’occupazione a Salerno ed in provincia, spicca la vertenza del pastificio Antonio Amato dove, invece, da qualche settimana è ripresa la produzione. Martedì prossimo arriveranno gli imballaggi con le nuove dicture sociali ed entro una decina di giorni la pasta con lo storico marchio tornerà sugli scaffali di negozi e supermercati (280712).

Tra tante vertenze che preoccupano i lavoratori salernitani ce n’è una che, invece, sembrerebbe aver imboccato la strada giusta. Il riferimento è allo storico pastificio Antonio Amato di Salerno il cui destino, al momento del fallimento, è stato scisso da quello dei vertici aziendali, per i quali prosegue l’inchiesta per bancarotta e che ha portato ad una serie di provvedimenti cautelari. Marchio e sito produttivo, quindi, sono passati per una serie di gare per l’affidamento in fitto e, dopo alcune battute a vuoto, sono stati assegnati nei mesi scorsi al pastificio Di Martino di Gragnano. Lo scorso 9 luglio la ripresa produttiva, per ora, su una delle quattro linee e con una ventina di operai sui circa 100 totali. Soltanto un inizio che, però, farebbe ben sperare per il futuro. La prima fase ha interessato la produzione di fusilli rigati da inviare a Gragnano, dove vengono imbustati per la commercializzazione con il marchio Di Martino. Martedì prossimo, però, nello stabilimento di via Tiberio Claudio Felice arriveranno gli imballaggi con i nuovi codici a barre e le diciture societarie variate con l’indicazione della Dicado, la società creata dalla Di Martino per gestire l’Antonio Amato in vista dell’acquisizione definitiva. Dalla prossima settimana, quindi, la produzione interesserà anche gli altri formati, sia corti che lunghi, come sarebbe stato annunciato nei giorni scorsi ai rappresentanti che sono stati convocati dall’azienda per definire il piano di rilancio della pasta salernitana sul mercato. L’obiettivo è quella di riportare le confezioni blu entro 10, massimo 15 giorni, sugli scaffali di negozi e supermercati e per farlo sarà necessario garantire il giusto assortimento. Una seconda fase che dovrebbe portare alla ripresa produttiva anche per le altre tre linee con il ritorno in fabbrica di altri lavoratori. Se, quindi, questa mattina i cancelli dell’Antonio Amato erano chiusi per il fine settimana, da agosto la situazione potrebbe cambiare con lo stabilimetno aperto tutti i giorni.