Terzo giorno senza autobus del Cstp per la provincia di Salerno ed in particolare per il capoluogo non servito da altre autolinee private, nonostante la denuncia dei lavoratori del Consorzio dell’attività illecita avviata da alcune compagnie prive di autorizzazioni al servizio urbano.
Anche oggi i mezzi dell’azienda della mobilità sono rimasti nei depositi di Salerno-Fuorni, Altavilla, Pagani, Santa Maria di Castellabate, Cava de Tirreni e Vallo della Lucania, ufficialmente fuori servizio per problemi di manutenzione con i lavoratori che hanno sfilato nelle strade del capoluogo in corteo mandando in tilt il traffico, fermandosi in un alcuni punti simbolo come la sede del Consorzio o Palazzo Sant’ Agostino. Clima sempre più infuocato e lavoratori esasperati. Anche stavolta blocchi stradali con autobus e, stavolta, anche un blitz nel cantiere del Crescent dove giovedì è stato trovato un ordigno della seconda guerra mondiale. “Cstp, noi la vera bomba”, questa la scritta apparsa sui muri vicini alla bomba. “Avremmo voluto assicurare almeno i servizi minimi – spiega il sindacalista Arpino – L’azienda non ci ha consentito, però, di provvedere alla manutenzione prelevando i pezzi necessari da altri bus fermi nei depositi. Ormai siamo al tracollo. Vogliamo far capire ai cittadini che il servizio che stanno vedendo in strada in questi giorni con è quello consueto del Cstp. Per 100 anni abbiamo fatto viaggiare i salernitani e vogliamo continuare a farlo”. Il corteo dei lavoratori per le strade del centro di Salerno è partito intorno alle 10, da piazza Ferrovia a Piazza Luciani dove, nella sede del Consorzio, era previsto l’incontro tra sindacati, liquidatori ed i due principali enti proprietari, Provincia e Comune capoluogo. In quella occasione le rappresentanze dei lavoratori hanno avanzato alcune proposte, chiedendo all’amministrazione comunale di Salerno di ritirare l’avviso pubblico per le manifestazioni di interesse pubblicato nei giorni scorsi per individuare aziende eventualmente interessate ad esercitare il servizio urbano di trasporti pubblici nel caso di una sospensione improvvisa delle corse del Cstp. A motivare questa richiesta la volontà, espressa dai lavoratori del Consorzio di cercare di salvare tutti i dipendenti, oltre 600, e non solo il centinaio richiesto dal bando del Comune di Salerno limitato, ovviamente, soltanto al suo territorio. Contemporaneamente è stato chiesto il ritiro dell’ordine del giorno dell’assemblea del 17 luglio relativa alla ricapitalizzazione che, allo stato attuale, gli enti proprietari non avrebbero intenzione di effettuare. Una eventuale bocciatura potrebbe rappresentare la fine del Cstp. Chiarezza, infine, è stata chiesta sulla questione della battaglia con la Regione Campania e sui 14 milioni di euro dovuti all’azienda della mobilità della salernitana, in seguito ad una decisione del Tribunale. Un iter giudiziario che dovrebbe concludersi soltanto ai primi di ottobre, salvo una eventuale transazione tra le parti. (090712)