Dopo le voci dei giorni scorsi, il Salerno Calcio ha rotto gli indugi e, alla scadenza del bando pubblico della Energy Power per la cessione dei beni immateriali della vecchia Salernitana, ha chiarito di non poter presentare una offerta nei termini stabiliti, evidenziando presunte carenze nella documentazione.
Questa la nota ufficiale del club di Lotito e Mezzaroma:

La Società Salerno Calcio S.r.l., in riferimento al bando per offerta al pubblico dei beni immateriali della locale squadra di calcio, proposta da Energy Power, comunica di non poter aderire alla proposta nei termini stabiliti, a causa della carente e contraddittoria documentazione che la società offerente ha messo a disposizione circa la sua titolarità sui beni che ne formano oggetto. In particolare:
a) Nel contratto di acquisto di tali beni dalla Curatela Salernitana Sport, del 2009, è espressamente dichiarato che la Curatela venditrice non garantiva la sua titolarità su detti beni e che la società acquirente si era assunta tutti i rischi al riguardo; gli stessi rischi non possono oggi essere trasferiti al Salerno Calcio senza che vi sia, a fronte, una copertura idonea ad evitare un acquisto che si potrebbe rivelare soltanto apparente;
b) Energy Power, società di Lombardi, non ha fatto valere tale acquisto nel giudizio svoltosi dinanzi al Tribunale di Napoli, conclusosi nell’estate del 2011 con una sentenza di dura condanna risarcitoria della Salernitana 1919, altra società di Lombardi, a favore della Curatela Salernitana Sport, per l’uso illegittimo di beni che, almeno dopo una certa data non erano più nella titolarità di questa;
c) La Curatela Salernitana 1919 ha in corso la predisposizione di atto di appello avverso la sentenza del Tribunale di Napoli e la Corte di Appello dovrà accertare se effettivamente la Curatela Salernitana Sport era, all’epoca, titolare dei beni poi ceduti ad Energy Power e da questi posti oggi in vendita;
d) La Curatela Salernitana 1919 ha comunicato di non aver raggiunto alcun accordo transattivo con Energy Power in merito alla titolarità su detti beni, e di non aver assunto, ad oggi, alcuna determinazione circa la rivendicazione di diritti sugli stessi, a conferma di quanto esposto dal Tribunale di Salerno nel provvedimento del giugno 2012, indicato nell’offerta anzi dalle dichiarazioni del Curatore, Dott. Ivone, si può evincere come la Curatela potrebbe intraprendere sanzioni revocatorie.

Tali elementi, come detto, hanno indotto il Salerno Calcio a richiedere chiarimenti ad Energy Power, senza ottenere alcuna risposta, al di là di dichiarazioni polemiche ed incompatibili con una seria trattativa negoziale.
La società Salerno Calcio avverte e comprende l’importanza che la denominazione, i colori della maglia ed il logo storico della prima squadra di calcio della città hanno per la tifoseria, ma deve comunque rispettare i principi di legalità e di sana amministrazione ai quali si ispira; la società intende pertanto muoversi nel rispetto dei diritti di tutti i protagonisti di questa vicenda, senza porre a rischio il proprio patrimonio, destinato allo svolgimento dell’attività agonistica, ed agendo in piena sintonia con le istituzioni giudiziarie locali.
Respinge quindi le illazioni, mosse da Energy Power, che attribuiscono a tali criteri significati dilatori, ed invita la tifoseria a non cadere in facili istigazioni, dettate soltanto dal desiderio di trasferire sulla squadra del Salerno i rischi di un acquisto oggi contestato, nella sua legittimità e nella sua stessa esistenza, da più parti.
Con spirito costruttivo ed al di là di ogni sterile polemica, allo scopo di manifestare la propria volontà di far riacquisire ai tifosi i simboli della loro squadra, il Salerno Calcio invita Energy Power a valutare la possibilità di stipulare un contratto di licenza di uso dei beni immateriali offerti in vendita, da valere per il tempo necessario a chiarire l’effettiva titolarità e legittimità del loro acquisto, determinando un canone annuo commisurato al loro valore; nel contempo si dichiara disposta ad impegnarsi al loro acquisto definitivo, una volta che la situazione giuridica oggi confusa verrà chiarita, sia dagli organi giudiziari che dagli organi fallimentari, per il prezzo oggi richiesto, del quale il canone d’uso convenuto varrà come acconto.
Tutto ciò potrà essere oggetto di una seria trattativa da intraprendere immediatamente, all’insegna dei principi di trasparenza e buona fede e nel rispetto delle esigenze delle parti e dei tifosi.
(020712 comunicato Salernocalcio1919.it)