Tragedia della Grotta del Sangue di Palinuro. I quattro sub sono morti per annegamento. Lo ha confermatro l’esame esterno effettuato questa mattina dal medico legale, il dottor Adamo Maiese. Non c’è stato bisogno dell’autopsia. Domani le salme saranno restituite ai familiari per i funerali.
I quattro, comunque, avrebbero perso l’orientamento a causa della scarsa visibilità. Disposte una serie di verifiche, anche strutturali, sebbene non ci siano stati cedimenti. (010712)
Sarà un’inchiesta, affidata al pm Martuscielli, a chiarire quanto accaduto ieri nella Grotta del Sangue di Capo Palinuro, nel Cilento, dove hanno perso la vita tre sub ed una guida mentre altri quattro escursionisti sono riusciti a mettersi in salvo. Disposta una verifica strutturale della volta della grotta nonostante non risultino cedimenti come inizialmente temuto. Sarebbero state scartate anche possibili eslazioni di gas tossici, come l’idrogeno solforato, fenomeno comunque presente nelle grotte della zona. Le quattro bombole, in ogni caso, sono state poste sotto sequestro. Allo stato attuale l’ipotesi principale sarebbe quella del così detto muro bianco, cioé i sedimenti presenti sul fondo della Grotta del Sangue che, smossi dalle pinne dei subacquei avrebbero tolto visibilità, rendendo difficile, se non impossibile l’orientamento. Il gruppo, in sostanza non sarebbe più riuscito a ritrovare la strada giusta, perdendosi nei meandri dell’anfratto marino. Ieri giornata di grande lavoro a Palinuro per il Gruppo sommozzatori dei Vuigili del Fuoco e per gli uomini della Guardia Costiera, dapprima impegnati nelle ricerche e, quindi, nel recupero dei corpi, operaioni terminate soltanto in serata.
Due dei sub che hanno perso la vita erano di Roma, Andrea Pedroni di 40 anni, nato a Londra ma residente nella capitale e douglas Rizzo, capocordata del gruppo. Di rogini greche ma residente a Reggio Calabria, invecem, il ventitreenne Panaghiotis Telios. Tra i morti anche una donna, Susy Covaccini, trentasei anni, a Roma da circa nove ma originaria del salernitano. Nata a Salerno, la sua famiglia è del rione Taverna a Battipagluia. A Roma si occupava di brokeraggio assicurativo ma la sua grande passione era il mare. Nel 2006 aveva anche pubblicato un lubro intitolato “con gli occhi di un pesce rosso”. La donna era andata a Palinuro approfittando di qualche giorno di vacanza per immergersi nelle famose grotte della località cilentana.