Cirielli all’attacco sull’inchiesta Due Torri. “Il nostro sistema – dice il presidente della Provicnia di Salerno – rende impossibili le vergogne del passato”. E sull’inchiesta Amato sottolinea la possibile responsabilità politica dell’amministrazione De Luca. (290612 Giancarlo Frasca)
I funzionari, i dirigenti e gli amministratori di centro destra non avrebbero perpetuato le presunte illegalità causate dal sistema costruito dal centro sinistra in Provincia e nel salernitano negli anni scorsi. A dirlo, senza mezzi termini, il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, che ha voluto replicare, questa mattina, a chi avrebbe insinuato, ovvero uno degli indagati, Giovanni Citarella, che quanto accaduto fino al 2008, con centinaia di presunti appalti manipolati per favorire una serie di imprese amiche, sarebbe proseguito anche negli anni seguenti. Cirielli ha voluto rispondere, in questo modo, anche alle voci circa un presunto coinvolgimento dell’assessore provinciale ai lavori pubblici, Marcello Feola presente, tra il pubblico ad ascoltarlo con attenzione. Nella sala anche altri funzionari di primo piano di Palazzo Sant’Agostino, con incarichi importanti, come Lorenzo Criscuolo, ed ancora amministratori locali, consiglieri provinciali e regionali. Una presenza in massa per ribadire la correttezza che avrebbe contraddistinto l’operato del centro destra, a differenza del sistema, termine usato più volte dal presidente della Provincia, messo sù dal centro sinistra. Cirielli ha anche rivendicato un ruolo attivo della sua amministrazione negli scandali che hanno scosso la Provincia, sebbene per fatti precedenti alla sua elezione, ricordando la denuncia dell’allora sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, che diede il via all’inchiesta sulle così dette strade fantasma. Denuncia raccolta da Cirielli e girata alla Procura.
Fedele alla sua formazione di Carabiniere, il presidente della Provincia ha ribadito di fidarsi di tutti ed al tempo stesso di nessuno, dubitando anche di sè stesso, e per questo motivo ha detto di aver creato, all’indomani dell’elezione, un sistema di controlli stringenti per impedire le illegalità che ci sarebbero state con le amministrazioni provinciali di centro sinistra responsabile, comunque, secondo Cirielli, al di là degli aspetti penalmente rilevanti di aver arrecato un danno economico per i salernitani, per decine di milioni di euro con forti responsabilità per un’intera classe politica.
Per sostenere ulteriormente la correttezza amministrativa, adottata dal 2009 ad oggi, infine, Cirielli ha presentato un rapporto dettagliato sull’esecuzione dei lavori nell’ultimo triennio con ben 338 imprese diverse coinvolte grazie al principio della rotazione adottato dalla sua Giunta con una battaglia decisa contro gli eccessimi ribassi ed una selezione accurata anche per gli affidamenti diretti, queli che interessano lavori fino a 40 mila euro. Le imprese coinvolte nelle inchieste, inoltre, per la maggior parte non hanno più efettuato lavori per la Provincia di Salerno dopo il 2009, salvo un solo caso , con un’impresa che si è aggiudicata tre interventi, sebbene di scarsa entità, rispettando, però, tutte le regole, iscrivendosi ad un apposito bando ed eseguendo le opere a regola d’arte.