Si riorganizzano i gruppi criminali operanti sulla provincia di Salerno, con una capacita’ di rigenerazione. Ad evidenziarlo la semestrale relazione sull’attivita’ della Dia. Principali fondi di finanziamento il traffico e lo spaccio di stupefacenti.(170720 Giancarlo Frasca)
Anche l’ultima Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIA, la Direzione Investigativa Antimafia, ha confermato come sia proseguita, anche nel secondo semstre del 2019, la riorganizzazione in atto tra i vari gruppi criminali.
La costante azione repressiva, alla quale hanno contribuito con le loro dichiarazioni anche i collaboratori di giustizia, ha prodotto effetti diversi sui gruppi colpiti. L’arresto di capi e promotori di numerosi sodalizi ne ha determinato, in alcuni casi, la scomparsa dalla scena criminale. Si è tuttavia verificato che degli affiliati, privati dei vecchi riferimenti, siano transitati in clan non colpiti da provvedimenti giudiziari. Una situazione, quella salernitana, dove, secondo i dati della Dia coesistono organizzazioni di tipo camorristico con genesi e matrici criminali diverse. Questo a causa della diversità geografica, storica, culturale, economica e sociale che caratterizza le diverse zone del salernitano, che comprendono il Capoluogo, l’Agro Nocerino-Sarnese, la Valle dell’Irno, la Costiera Amalfitana, la Piana del Sele, il Cilento e la Vallo di Diano. Le organizzazioni storicamente più radicate, poi, nonostante i significativi successi delle forze dell’ordine sul piano investigativo, processuale e di interventi sui patrimoni si sono mostrate in grado di rigenerarsi.
Una capacita’ confermata dalla presenza nel territorio provinciale di “indicatori” tipici della presenza camorristica, come danneggiamenti con attentati dinamitardi e incendiari nei confronti di imprenditori, oltre a traffico, anche transnazionale, di stupefacenti, estorsioni, usura, controllo del gioco d’azzardo, riciclaggio di capitali illeciti, interposizione fittizia di persona nell’esercizio di impresa, truffe ai danni dello Stato ed altro. Le attivita’ delinquenziali maggiormente diffuse sono risultate il traffico e lo spaccio di stupefacenti, soprattutto hashish, marijuana e cocaina, provenienti in particolare dalla provincia di Napoli confermandosi come prioritario canale di finanziamento e arricchimento. peso importante nell’economia dei clan locali anche per l’usura e l’esercizio abusivo del credito, truffe ai danni dello Stato e delle compagnie di assicurazione. Uno dei settori maggiormente esposti alle infiltrazioni criminali è stato quello degli appalti, con condotte illecite di soggetti mafiosi, amministratori e dipendenti degli Enti che bandiscono le gare . La Relazione, inoltre, come ogni edizione, ha delineato un mappa dei principali gruppi criminali operanti sul territorio con tre macro aree, ad iniziare dall’area urbana del capoluogo con il porto commerciale al centro di diversi traffici anche illeciti. Sempre a Salerno confermata la presenza del clan D’Agostino nel traffico e spaccio di stupefacenti, nell’usura e nelle estorsioni, al quale fanno capo anche gruppi locali minori. Conferme anche in altre zone della provincia, dai Pecoraro Renna ai De Feo ai Maiale.