I contratti di solidarietà difensiva, cioé “spalmati” su tutta la forza lavoro per evitare il taglio di altri dipendenti, non possono essere applicati alle aziende in liquidazione e, quindi, al Cstp, il Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici. A dirlo il Ministero del Lavoro che ha comunicato l’amara decisione questa mattina all’azienda per la mobilità. La procedura, prevista dagli accordi firmati a Napoli, nella sede del Settore Ormel, Politiche del Lavoro della Regione Campania, lo scorso 11 maggio, sarebbe dovuta scattare da domani e fino al 31 maggio del 2013.
Uno stop che complica ulteriormente una vertenza che va avanti da mesi e che sta preoccupando sempre più i lavoratori che da ieri mattina si sono incatenati per chiedere interventi concreti alle istituzioni, in piazza Vittorio Veneto, a Salerno.
“Siamo stati bloccati in extremis da una interpretazione restrittiva del Ministero del lavoro che riterrebbe inapplicabile la procedura per le società poste in liquidazione volontaria del nostro settore – ha commentato il presidente del Collegio dei liquidatori, Mario Santocchio – Procederemo con il piano B, ovvero la richiesta alla Regione della cassa integrazione in deroga. Ci siamo attivati già questa mattina per chiedere un incontro urgente presso la sede Ormel della Giunta regionale, onde definire a stretto giro le procedure da attivare. Nel frattempo convocheremo i sindacati in azienda per domani”.
Il Cstp avrebbe rappresentato il primo caso in Campania di azienda pubblica ad avere accesso a questo particolare strumento, che avrebbe consentito di gestire i 149 esuberi evitando licenziamenti. In buona sostanza i 622 dipendenti del consorzio di trasporto pubblico salernitano avrebbero visto il proprio orario di lavoro ridursi del 24%, mentre lo stipendio avrebbe subito un taglio di circa il 5% grazie ad alcune integrazioni garantite dall’Inps e dal fondo regionale per i trasporti. “Grazie a queste misure compiamo passi in avanti nel processo di risanamento dell’azienda – Aveva detto qualche settimana fa l’allora presidente Mario Santocchio, ora a capo della Commissione dei liquidatori – Basti pensare che nel giro di un anno i dipendenti del Cstp sono passati da 727 a 622 e che dal 1 giugno il costo del personale sarà pari a quello di 480 unità. Quando il sistema entrerà a regime ci sarà per l’azienda un risparmio di quasi 9 milioni di euro l’anno, un risultato ottenuto per di più senza licenziare nessun dipendente”. Parole e prospettive che, ora, dovranno essere riconsiderate.
“Abbiamo firmato un accordo in Ormel, alla presenza di tutti i dirigenti, avevamo avuto rassicurazioni che un’azienda in liquidazione potesse applicare la solidarietà difensiva – dice con amarezza Amedeo D’Alessio della Cgil Trasporti di Salerno – Siamo stati colti di sorpresa da questa decisione del Ministero anche se c’era stato un precedente con un’altra azienda di Caserta, seppur per problemi differenti. Siamo preoccupati perché il settore non ha ammortizzatori sociali ordinari. Se leggiamo i giornali, inoltre, sappiamo che la Regione Campania è in difficoltà per finanziare la Cig in deroga per i 30.000 lavoratori già in cassa perché ha un debito di circa 44 milioni con l’INPS. Il Cstp rischia di non avere la necessaria copertura finanziaria. Chiederemo un incontro urgente all’assessore regionale Nappi che ci aveva rassicurato sulla praticabilità di questo percorso. E’ una brutta storia. Fare un accordo a Napoli e poi vedersi smentiti dal Ministero è una contraddizione forte. Ci fa cadere le braccia, C’è superficialità ed a questo punto dobbiamo parlare direttamente con l’assessore. E’ tutta colpa degli enti proprietari che non hanno ricapitalizzato e ci hanno mandati verso la liquidazione che rischia di complicare la questione”. (310512)