Bordo della nave spagnola Cantabria due anni fa, il 5 novembre del 2017, 26 cadaveri di donne, tra i 14 e i 18 anni. “Una tragedia dell’umanità – disse il prefetto di Salerno dall’allora , Salvatore Malfi .C’erano anche due ragazze incinte tra le 26 giovani molte rimaste senza nome. Sui loro corpi l’autopsia fatta da una equipe con a capo Antonello Crisci tracce di violenza subite negli anni un dramma muto che il governo nigeriano aveva definito un evento “sfortunato e tragico. Drammi muti come quello vissuto a Salerno da tre senza fissa dimora, un bengalese 40enne, un ragazzo inglese ed una donna rumena che hanno perso la vita per stenti e privazioni nello scorso mese di settembre. L’ufficio migrantes ha cercato e per fortuna trovato i familiari per garantire una sepoltura. Una situazione che denota il colpevole silenzio di tutti su quella che è una strage quotidiana che colpisce i più deboli.